Manuale operativo dei criteri nazionali di priorità di intervento per i siti potenzialmente contaminati

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Manuale operativo dei criteri nazionali di priorit  di intervento per i siti potenzialmente contaminati

Manuale operativo criteri nazionali di priorità di intervento siti potenzialmente contaminati

ID 23974 | 14.05.2025 / In allegato

Il manuale presenta il modello di screening nazionale, e il relativo software applicativo ROCKS, sviluppato per supportare la pubblica amministrazione nella pianificazione delle indagini, e degli interventi di risanamento, sui siti potenzialmente contaminati pubblici e/o orfani.

Ai fini della programmazione degli interventi di bonifica in ambito regionale, i PRB devono individuare una lista di siti ordinati secondo la priorità d’intervento e basati su criteri risk-based, elaborati da ISPRA.

Tali Criteri si basano sull’Analisi di Rischio (AdR) Relativa, che è una valutazione semplificata della pericolosità associata alla contaminazione, certa o potenziale, di un sito nell’ambito di un confronto tra più siti. L’AdR Relativa è un’analisi qualitativa che si basa su modelli a punteggi: a ciascun sito, esaminato da una metodologia di screening, viene assegnato un punteggio totale, l’Indice di Rischio Relativo. Questo indice risulta significativo solo se paragonato al punteggio assegnato agli altri siti della stessa lista, valutati con la medesima metodologia.

La prima proposta di screening nazionale, chiamata A.R.G.I.A. (Analisi del Rischio per la Gerarchizzazione dei siti Inquinati presenti nell’Anagrafe) versione 1.2, venne elaborata nell’ambito del CTN-TES (Centro Tematico Nazionale Territorio e Suolo) da un apposito Gruppo di Lavoro (GdL) costituito dall’APAT (confluito in ISPRA) e da alcune ARPA (ARPA Emilia Romagna, coordinatore del GdL, ARPA Marche, ARPA Campania, ARPA Piemonte, ARPA Liguria). Tuttavia, A.R.G.I.A. non è mai diventata una metodologia definitiva perché presentata a ridosso delle profonde modifiche normative che avrebbero portato all’abrogazione del D.M. 471/99, su cui presupposti cui si basava A.R.G.I.A., e alla nascita del testo unico ambientale d.lgs. 152/06, che apportava modifiche sostanziali in merito a tali presupposti, a partire dalla definizione di sito potenzialmente contaminato.

Nel frattempo, ISPRA ha avviato una ricognizione, in primis a livello nazionale, delle metodologie di screening elaborate ed applicate dalle Regioni e Province autonome, nel relativo ambito territoriale, in attesa dei criteri nazionali. Dall’esame di tale ricognizione, condotta nel 2019 e descritta nel Rapporto ISPRA 365/2022, è emerso un utilizzo differenziato dei modelli di AdR Relativa, individuati sulla base di esigenze territoriali specifiche e, pertanto, molto disomogenei nei contenuti, anche a seguito della tipologia dei siti considerati nelle anagrafi e/o censimenti dei relativi PRB.

ISPRA, quindi, ha ritenuto opportuno istituire un Tavolo Tecnico Nazionale per coinvolgere nell’attività tutte le Amministrazioni interessate a partecipare. Nella prima fase di attività, seguite dal primo Tavolo Tecnico costituito da 8 Regioni e relative ARPA di supporto (Regione e ARPA Campania, Regione e ARPA Emilia Romagna, Regione e ARPA Lazio, Regione Piemonte, Regione e ARPA Puglia, Regione e ARPA Sicilia, Regione e ARPA Valle d’Aosta, Regione e ARPA Veneto) sono state individuate due specifiche versioni dei criteri di priorità preliminari, distinte in base all’approfondimento del livello informativo disponibile, da applicare ai siti potenzialmente contaminati e a siti contaminati (Rapporto ISPRA 365/2022).

Nella seconda fase di attività, per la quale c’è stata l’adesione al Tavolo Tecnico di ulteriori Regioni/ARPA per un totale di 31 Amministrazioni1, compresa la Provincia Autonoma di Trento/APPA e il Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, è stata condotta la sperimentazione dei criteri da applicare ai siti potenzialmente contaminati. In particolare, i criteri, individuati preliminarmente nella fase 1, sono stati implementati nel software applicativo ROCKS (versione 1.1), opportunamente testato dal Tavolo Tecnico, nella fase di installazione e utilizzo, come illustrato nel Rapporto ISPRA 392/2023. In seguito, si è avviata la sperimentazione tesa alla verifica dell’applicabilità dei criteri di priorità alle specifiche realtà territoriali. Dato il particolare impegno richiesto dalla sperimentazione, è stato opportuno istituire un GdL ristretto (costituito dalle seguenti Amministrazioni: Regione Abruzzo, ARPA Campania, Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, Regione Friuli Venezia Giulia, ARPA Lazio, Regione Piemonte, Regione Siciliana, Regione e ARPA Veneto) che ha operativamente portato avanti le attività, su richiesta dell’Istituto, e individuato possibili soluzioni alle criticità riscontrate nei propri ambiti territoriali.

Gli esiti della sperimentazione hanno permesso di migliorare e ben strutturare la preliminare proposta dei criteri, tenendo conto anche delle definitive valutazioni da parte di tutto il Tavolo Tecnico giungendo così ad una soluzione definitiva e condivisa dei criteri di priorità d’intervento.

Il presente Manuale illustra e descrive la metodologia di screening nazionale (criteri definitivi di valutazione del rischio e relativo software applicativo ROCKS versione 1.3), da applicare ai siti potenzialmente contaminati.

ROCKS è un prodotto gratuito e a disposizione di tutte le Amministrazioni interessate ad applicarlo nel proprio ambito territoriale. Il download del software, con relativo manuale utente, è disponibile alla pagina web di ISPRA.

__________

Sommario

PRESENTAZIONE

1 Introduzione

2 Sperimentazione della proposta metodologica
2.1 Sintesi della sperimentazione
2.2 Mappe di prossimità
2.2.1 Acquisizione dati
2.2.2 Elaborazione delle mappe di prossimità
2.2.3 Creazione di WebGis

3 Criteri nazionali definitivi

4 Descrizione dei parametri di input a supporto della valutazione
4.1 Sezione identificativa del sito
4.2 Sezione amministrativa
4.2.1 Parametri richiesti nella sezione amministrativa
4.2.1.1 Categoria: MISE
4.2.1.2 Categoria: Stato procedurale
4.2.1.3 Categoria: Appartenenza ad un SIN
4.2.1.4 Categoria: Appartenenza ad un SIR
4.2.1.5 Categoria: Sito orfano
4.3 Dati tecnici
4.3.1 Caratteristiche del sito
4.3.1.1 Categoria: Superficie potenzialmente interessata dalla contaminazione.
4.3.1.2 Categoria: Evento inquinante
4.3.1.3 Categoria: Uso effettivo del suolo
4.3.1.4 Categoria: Accessibilità del sito
4.3.1.5 Categoria: Potenziale recupero del sito
4.3.2 Caratteristiche della potenziale contaminazione
4.3.2.1 Categoria: Matrici con presenza di contaminante
4.3.2.2 Categoria: Altre matrici coinvolte
4.3.2.3 Categoria: Rilascio di sostanze inquinanti nelle matrici circostanti
4.3.2.4 Categoria: Complessità dello stato di contaminazione
4.3.3 Bersaglio falda
4.3.3.1 Categoria: Soggiacenza della falda
4.3.3.2 Categoria: Presenza di strati impermeabili artificiali, a protezione della falda
4.3.3.3 Categoria: Uso della risorsa idrica (pozzi e/o sorgenti) all’interno del sito
4.3.3.4 Categoria: Distanza da pozzi/sorgenti (Dps) e altri punti di captazione delle acque (sotterranee/superficiali) destinate al consumo umano (igienico/domestico potabile).
4.3.4 Altri bersagli
4.3.4.1 Categoria: Distanza dal corpo idrico sup./mare (Dci)
4.3.4.2 Categoria: Distanza dai confini del sito al più vicino centro abitato (Dca) o alle più vicine aree residenziali (Dar)
4.3.4.3 Categoria: Distanza dalle aree di protezione naturali
4.3.5 Ulteriori elementi critici
4.3.5.1 Categoria: Sito interessato da dissesto idrogeologico
4.3.5.2 Categoria: Diffusione della contaminazione al di fuori del sito
4.3.5.3 Categoria: Criticità aggiuntiva

5 Fonte dato

6 Aggiornamento software ROCKS (versione 1.3)

7 Prospettive nell’ambito della direttiva europea

8 Conclusioni

9 Bibliografia

ALLEGATO 1: Format Report utilizzato per la sperimentazione dei criteri
ALLEGATO 2: Manuale utente ROCKS versione 1.3

...

Fonte: ISPRA

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Tags: Ambiente Abbonati Ambiente Bonifiche Guida ISPRA

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