Radon Indoor - Prima individuazione aree prioritarie in Veneto 2025

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Radon Indoor   Prima individuazione aree prioritarie in Veneto 2025

Radon Indoor - Prima individuazione aree prioritarie in Veneto / Maggio 2025

ID 23984 | 15.05.2025 / In allegato

La Giunta Regionale del Veneto con Deliberazione n. 464 del 02 maggio 2025 ha approvato il documento “Radon Indoor – Prima individuazione delle aree prioritarie in Veneto” (allegato) che individua le aree nelle quali la concentrazione media annua di radon in aria è superiore al livello di riferimento in un numero significativo di edifici.
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La normativa sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti, il D.Lgs. 101/2020, ha introdotto disposizioni specifiche in relazione all’esposizione al radon negli ambienti di vita e di lavoro. L’art. 11 comma 1 stabilisce che le Regioni e le Province autonome individuino le aree prioritarie, definite come le zone dove si stima che la concentrazione media annua di radon superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici. Tale individuazione deve essere effettuata sulla base delle indicazioni tecniche contenute nel Piano Nazionale di Azione per il Radon (PNAR) [1], entrato in vigore nel febbraio 2024, al fine di stabilire le priorità di intervento e le strategie per la riduzione progressiva dell’esposizione al radon. Le Regioni e le Province autonome che hanno già a disposizione dati di concentrazione di radon negli edifici possono procedere a una prima individuazione delle aree prioritarie, indipendentemente dalle metodologie indicate dal PNAR [2-6], utilizzando il criterio provvisorio definito all’art. 11 comma 3 del D.Lgs. 101/2020, ovvero identificando le zone nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di riferimento di 300 Bq⁄m3 è pari o superiore al 15% [1].

La percentuale di edifici deve essere determinata sulla base di misure annuali di radon effettuate o riferite al piano terra. Questa relazione, elaborata da ARPAV ai sensi del già richiamato art. 11 del D.Lgs. 101/2020, fornisce la base conoscitiva per una prima individuazione delle aree prioritarie in Veneto, utilizzando le misure di radon effettuate o riferite al piano terra raccolte nelle campagne di misure eseguite dal 1989 in poi. Parte delle misure di concentrazione di radon nelle abitazioni erano state impiegate per una precedente classificazione delle zone a rischio radon del Veneto, recepita con la DGRV 79/2002.

Nella stesura del presente documento si è utilmente tenuto conto dei rapporti tecnici contenuti negli atti di individuazione delle altre Regioni, particolarmente di quello predisposto da ARPAT allegato alla deliberazione della Regione Toscana.

[1] DPCM 11 gennaio 2024 Adozione del piano nazionale d'azione per il radon 2023-2032. (GU n.43 del 21.02.2024 - SO n. 10)

D.Lgs. 101/2020
...

Art. 11 Individuazione delle aree prioritarie (Direttiva 2013/59/Euratom), articolo 103, commi 1 e 2 e Allegato XVIII; decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, articolo 10-sexies).

1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, entro ventiquattro mesi dall'entrata in vigore del Piano di cui all'articolo 10, sulla base delle indicazioni e dei criteri tecnici ivi contenuti:
a) individuano le aree in cui si stima che la concentrazione media annua di attività di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici;
b) definiscono le priorità d'intervento per i programmi specifici di misurazione al fine della riduzione dei livelli di concentrazione al di sotto dei livelli di riferimento e ne prevedono le modalità attuative e i tempi di realizzazione.

2. L'elenco delle aree di cui al comma 1, lettera a), è pubblicato da ciascuna regione e provincia autonoma sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed è aggiornato ogni volta che il risultato di nuove indagini o una modifica dei criteri lo renda necessario.

3. Fino al termine di cui al comma 1, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sulla base di metodologie documentate, effettuano le misurazioni di radon, acquisiscono i relativi dati e individuano le aree prioritarie nelle quali la stima della percentuale di edifici che supera il livello di 300 Bq m-3 è pari o superiore al 15 per cento, procedendo alla pubblicazione dell'elenco con le modalità di cui al comma 2. La percentuale degli edifici è determinata con indagini o misure di radon effettuate o riferite o normalizzate al piano terra.

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