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Metodo di calcolo dell'impronta ambientale di prodotto (PEF)

ID 17484 | | Visite: 3665 | Documenti Ambiente UEPermalink: https://www.certifico.com/id/17484

Metodo di calcolo Impronta Ambiente di Prodotto IAP

Suggerimenti per l'aggiornamento del metodo di calcolo dell'impronta ambientale di prodotto (PEF - Product Environmental Footprint) / Ed. 2019

ID 17484 | 31.08.2022 / in allegato

La presente relazione tecnica del JRC è un documento di lavoro che non modifica la raccomandazione 2013/179/UE (abrogata dalla Raccomandazione (UE) 2021/2279) relativa all'uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni.

L'impronta ambientale di prodotto (PEF) è un metodo basato sulla valutazione del ciclo di vita (LCA) per quantificare l'impatto ambientale dei prodotti (beni o servizi). Si fonda su approcci esistenti e sulle norme tecniche internazionali. Le informazioni relative alla PEF sono fornite con l'obiettivo generale di ridurre gli impatti ambientali dei beni e dei servizi, tenendo conto delle attività della catena di approvvigionamento (dall'estrazione delle materie prime alla produzione, uso e gestione finale dei rifiuti). A tal fine sono enunciati in dettaglio i requisiti per modellizzare gli impatti ambientali dei flussi di materiale/energia e dei flussi di emissioni e di rifiuti associati a un prodotto nel corso del suo ciclo di vita. Le regole del metodo di calcolo dell'impronta ambientale di prodotto consentono di effettuare studi PEF più riproducibili, comparabili e verificabili rispetto a quelli condotti con altri approcci. La comparabilità degli studi è tuttavia possibile solo se i risultati si basano sulle stesse regole di categoria relative all'impronta ambientale di prodotto (PEFCR). L'elaborazione delle PEFCR completa e precisa ulteriormente i requisiti applicabili agli studi PEF.

Per svolgere uno studio PEF conforme al presente metodo è necessario completare varie fasi, nella fattispecie: definizione dell'obiettivo, definizione dell'ambito di applicazione, inventario del ciclo di vita, valutazione dell'impatto del ciclo di vita, interpretazione dei risultati della PEF e comunicazione. (Fig. 1)

Metodo di calcolo Impronta Ambiente di Prodotto IAP Fig  1

Figura 1 - Fasi dello studio sull'impronta ambientale di prodotto

Nella fase della definizione dell'obiettivo dello studio sono stabiliti gli scopi, ossia l'applicazione prevista dello studio, i motivi del suo svolgimento e il pubblico cui è destinato. Le principali scelte metodologiche sono effettuate nella fase di definizione dell'ambito di applicazione, in cui si stabiliscono con esattezza, ad esempio, l'unità funzionale, il confine del sistema, le informazioni ambientali e tecniche aggiuntive, le ipotesi principali e i limiti.

La fase relativa all'inventario del ciclo di vita (LCI) prevede la raccolta dei dati e la procedura di calcolo per la quantificazione degli elementi in ingresso e in uscita del sistema allo studio. Gli elementi in ingresso e in uscita riguardano l'energia, le materie prime e altri elementi fisici, i prodotti, i coprodotti e i rifiuti, le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo. I dati raccolti riguardano i processi di foreground e i processi di background e sono messi in relazione con le unità di processo e l'unità funzionale.

L'LCI è un processo iterativo: man mano che si raccolgono i dati e si arricchiscono le informazioni sul sistema, possono essere individuati nuovi requisiti o nuove limitazioni che impongono una modifica delle procedure di raccolta dei dati affinché l'obiettivo dello studio possa ancora essere raggiunto.

Nella fase della valutazione dell'impatto, i risultati dell'LCI sono associati a categorie e indicatori di impatto ambientale. Ciò avviene mediante i metodi LCIA, che dapprima classificano le emissioni in categorie di impatto e poi le caratterizzano secondo unità comuni (ad esempio le emissioni di CO2 e CH4 sono espresse entrambe in emissioni equivalenti di CO2 utilizzando il loro potenziale di riscaldamento globale).

Esempi di categorie di impatto sono i cambiamenti climatici, l'acidificazione o l'uso delle risorse.

Infine, nella fase di interpretazione, i risultati dell'LCI e dell'LCIA sono interpretati rispetto all'obiettivo e all'ambito di applicazione prestabiliti. In questa fase sono individuat e le categorie di impatto, le fasi del ciclo di vita, i processi e i flussi elementari più rilevanti. Sulla base dei risultati delle analisi si possono trarre conclusioni e raccomandazioni.
...
segue in allegato

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