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PAF 2025 - Fogli di calcolo per valutazioni ROA

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PAF 2025   Valutazione ROA

PAF 2025 - Fogli di calcolo per valutazioni ROA

ID 24172 | 26.06.2025 / In allegato

Fogli di calcolo per valutazioni di ROA in accordo all’allegato XXXVII del D.Lgs 81/08.

Sottosezione “calcolatori e procedure” della sezione Radiazioni Ottiche Artificiali:

- Foglio di calcolo radiometria Allegato XXXVII e fotometria

La valutazione del livello di esposizione a radiazioni ottiche ai sensi del capo V titolo VIII del D.Lgs 81/08 può essere effettuata mediante misure o calcoli utilizzando le definizioni delle grandezze dosimetriche di interesse protezionistico descritte all'allegato XXXVI.

Il foglio di calcolo vuole essere uno strumento di ausilio data la complessità delle formule riportate nel suddetto allegato. Il foglio viene messo a disposizione con celle bloccate. In ogni caso per una verifica della sua integrità viene fornito anche il pdf dove sono visibili i valori impostati ed i risultati ottenuti.

Il foglio è diviso in due parti:

Radiometria
Questa parte si occupa di effettuare alcune operazioni sulle grandezze dell'allegato XXXVI, normalmente al fine di ottenere il tempo di esposizione massima permessa per rispettare il limite di legge considerato.

Si distinguono le seguenti parti:

- Tempi di esposizione da irradianza: sono considerate le principali grandezze che si devono valutare nei luoghi di lavoro, distinte dalle lettere dell'alfabeto con cui sono elencate nell'allegato. Si inserisce il valore dell'irradianza/radianza con sorgente attiva e quello del fondo, con sorgente non attiva, ed il calcolatore fornisce il tempo di esposizione massimo sia come secondi totali che come ore-minuti-secondi. Nel caso di sorgenti di UV, quando il tempo di esposizione potrebbe superare le 8 ore giornaliere (ad esempio in presenza di sorgenti nelle degenze degli ospedali), viene calcolata la percentuale della dose massima permessa, considerando un tempo di esposizione all'irradianza immessa pari a 24 ore.
- Irradianza Eir limite in funzione della temperatura ambiente (ICNIRP “statement on infrared radiation exposure”, 2006): In questa sezione viene considerata l’estensione del limite Eir che si ottiene, in accordo al documento ICNIRP citato, quando l’esposizione avviene in un ambiente a temperatura inferiore a 37°C. In caso di basse temperature infatti il riscaldamento della parte anteriore dell’occhio a parità di irradianza incidente è minore per via del contatto con l’aria fredda, di conseguenza per ottenere lo stesso innalzamento della temperatura dell’occhio è necessaria un’irradianza maggiore. Tale metodica non è prevista nel D. Lgs 81/08 quindi la sua applicazione richiede un’accurata valutazione di tutti gli aspetti inerenti il teatro espositivo ed i soggetti coinvolti.
Anche in questo caso i dati in ingresso sono l’irradianza della sorgente e quella del fondo, oltre alla temperatura ambiente, mentre i dati in uscita sono i soliti della corrispondente riga della sezione precedente.
- Irradianza in funzione della distanza per sorgenti lineari da ISO 15727:2020: viene fornita una formula per calcolare l'andamento dell'irradianza in funzione della distanza, lungo l'asse di una sorgente lineare lambertiana. Nella prima parte il foglio di calcolo utilizza questa formula per calcolare a partire dalla lunghezza della sorgente e dal valore di irradianza misurato ad una data distanza, il valore di irradianza valutato alla distanza scelta.

Nella seconda parte a partire dalla lunghezza della sorgente, dalla potenza totale emessa e dalla distanza scelta, viene calcolata l’irradianza alla distanza selezionata.
- Irradianza in funzione della distanza per sorgenti estese circolari: in analogia allo strumento precedente, viene fornita una formula per valutare l'andamento dell'irradianza lungo l'asse di una sorgente circolare lambertiana.

Fotometria
Sono forniti alcuni strumenti per il calcolo delle principali grandezze fotometriche e la conversione fra angoli piani e solidi. Le sorgenti considerate sono sempre puntiformi.

- Foglio di calcolo corpo nero 

L’esposizione a radiazione ottica infrarossa generate da corpi caldi dipende essenzialmente dalle dimensioni della superficie, dal materiale di cui è composta e dalla temperatura.

In prima approssimazione si può utilizzare il modello di corpo nero per stimare l'emissione del corpo nelle differenti bande dell'infrarosso: IRA, IRB ed IRC. Questa informazione può essere utilizzata per dimensionare la graduazione dei DPI da utilizzare per un abbattimento efficace dell'esposizione degli occhi.

Il foglio di calcolo fornisce alcuni strumenti di ausilio a tali valutazioni, che partono sia da dimensione temperatura e distanza della sorgente, che da misure di irradianza totale emessa.

Viene stimato anche il livello di esposizione attenuato in base alla scelta della graduazione dei DPI per l'attenuazione della radiazione infrarossa, considerando i coefficienti di attenuazione previsti nella tabella 6 della norma ISO16321-1 del 2021

- Tabelle per la stima delle emissioni di radiazione infrarossa da superfici calde 

L’esposizione a radiazione ottica infrarossa generate da corpi caldi dipende essenzialmente dalle dimensioni della superficie, dal materiale di cui è composta e dalla temperatura. Il criterio per stabilire la non rilevanza della sorgente consisterà quindi nel fornire quelle combinazioni dei suddetti parametri, che comportano un’esposizione alla radiazione infrarossa per i lavoratori, inferiore ai limiti di legge.

In particolare applicando un modello di “corpo nero” è possibile calcolare il valore di temperatura per la quale l’irradianza alla distanza di calcolo, raggiunge il limite di esposizione previsto dalla legge. Per tale ragione, irraggiamenti caratterizzati da una temperatura della sorgente inferiore a quella calcolata, non saranno significativi dal punto di vista espositivo.

Nelle tabelle si sono considerate 3 forme semplici di superfici: rettangoli con un rapporto fra i lati 1:2, quadrati e cerchi. Sono state scelte 3 distanze di riferimento: 30cm, 50cm e 100cm. In via cautelativa si è assunta un’emissività uguale ad 1. Al variare delle dimensioni delle superfici, sono date le temperature massime alle quali, alle distanze scelte, l’irradianza è pari al limite fissato dalla legge.

In tal modo è possibile effettuare una valutazione semplificata che permette di escludere il rischio da radiazione infrarossa, senza la necessità di effettuare misurazioni radiometriche con strumentazione specifica.

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Fonte: PAF

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Tags: Sicurezza lavoro Rischio radiazioni artificiali Abbonati Sicurezza

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