UNI/PdR 75:2020 | Economia circolare recupero rifiuti
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UNI/PdR 75:2020 | Economia circolare recupero rifiuti
UNI/PdR 75:2020 Decostruzione selettiva - Metodologia per la decostruzione selettiva e il recupero dei rifiuti in un’ottica di economia circolare
Data entrata in vigore: 03 febbraio 2020
La prassi di riferimento definisce una metodologia operativa per la decostruzione selettiva che favorisca il recupero (riciclo e riuso) dei rifiuti derivanti dalla costruzione e demolizione. La metodologia descritta nel documento è orientata alla compatibilità con la gestione digitale del processo e delle informazioni.
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La Direttiva 2018/851/EU del 30/05/2018 fa esplicito riferimento, nel contesto delle attività di Costruzione e Demolizione, alla necessità di “incentivare la ricostruzione, il rinnovo e, se del caso, la ridestinazione dei prodotti, come pure piattaforme di condivisione” e di adottare “misure intese a promuovere la demolizione selettiva onde consentire la rimozione e il trattamento sicuro delle sostanze pericolose e facilitare il riutilizzo e il riciclaggio di alta qualità tramite la rimozione selettiva dei materiali, nonché garantire l’istituzione di sistemi di cernita dei rifiuti da costruzione e demolizione almeno per legno, frazioni minerali (cemento, mattoni, piastrelle e ceramica, pietre), metalli, vetro, plastica e gesso”.
La gestione dei rifiuti e lo svolgimento delle operazioni di recupero (riuso e riciclo) e smaltimento, nel contesto comunitario, deve far riferimento alla classificazione dei rifiuti secondo il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER). L’elenco dei rifiuti, valido per tutti gli Stati membri già ai sensi della Direttiva 75/442/CEE, è stato completato con i codici CER attraverso la Decisione 2000/532/CE, e modificato dalla Decisione 2014/955/UE, con l’inserimento di nuovi codici, oltre il Regolamento n. 1357/2014/UE che fornisce l’elenco di rifiuti che hanno caratteristica di “rifiuto pericoloso”, e l’ultima Direttiva 2018/851/EU. I rifiuti speciali da C&D appartengono alla classe 17, la quale raccoglie quasi quaranta tipologie e relativi codici, tra i quali i rifiuti pericolosi sono indicati con il cosiddetto codice a specchio (tramite asterisco). Oltre alla classe 17, in cantiere vengono prodotti altri rifiuti, ad esempio gli imballaggi, classificati alla classe 15 o i RAEE della classe 16.
All’interno di un modello circolare la base è capire quali strade possono intraprendere i materiali recuperati dalle operazioni di decostruzione selettiva. La catalogazione dei materiali è solo uno degli obiettivi, che invece contempla anche l’individuazione delle possibilità di ricollocare i materiali all’interno del mercato.
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SOMMARIO
INTRODUZIONE
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
3 TERMINI E DEFINIZIONI
4 PRINCIPIO
5 DESCRIZIONE DEL PROCESSO
5.1 GENERALITÀ
5.2 APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE DELLA DEMOLIZIONE
5.3 FASE PROGETTUALE
5.4 FASE OPERATIVA
5.5 FASE DI AGGIORNAMENTO DEL DATABASE/ELENCO CONSUNTIVO DEI MATERIALI UTILIZZATI NEL COSTRUITO
6 LISTA DELLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALL’INDAGINE PRELIMINARE ALLA DEMOLIZIONE SELETTIVA
6.1 GENERALITÀ
6.2 VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI SOSTANZE ESTRANEE E PERICOLOSE
6.3 DEMOLIZIONE SELETTIVA
APPENDICE A - PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI CANTIERE
BIBLIOGRAFIA
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Fonte: UNI
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