Direttiva 2000/78/CE
Direttiva 2000/78/CE
Leggi tuttoDirettiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro
(GU L 30...
ID 24279 | 14.07.2025 / In allegato
Ai fini della caratterizzazione del settore “Seveso” da un punto di vista infortunistico, è stata messa a punto una specifica metodologia per aggregare i dati provenienti da diverse fonti e che ha permesso di superare le complessità derivanti dalla trasversalità del settore rispetto alle codifiche normalmente utilizzate per la raccolta dei dati.
La banca dati predisposta contiene variabili che descrivono gli aspetti specifici degli stabilimenti Seveso sulla base delle caratteristiche amministrative dell’infortunio, dell’infortunato e dell’evento. Lo strumento consente di individuare gli ambiti critici rispetto ai quali definire specifiche strategie di prevenzione ai fini del miglioramento della salute e sicurezza dei lavoratori.
Il d.lgs. 105/2015, di recepimento della Direttiva 2012/18/UE (cd. Seveso III), è finalizzato a prevenire incidenti rilevanti connessi con la presenza di sostanze pericolose.
Gli adempimenti dei gestori prevedono l’attuazione di un sistema di gestione della sicurezza e l’individuazione/analisi degli eventi, anche prevedibili, che possono generare un incidente. Gli studi di settore richiamano questi obblighi soffermandosi principalmente sulle tematiche impiantistiche, gestionali ed ambientali e non sulla trattazione degli aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori, principali attori del sistema produttivo, in termini di infortuni occorsi.
Il presente lavoro si focalizza sull’accadimento degli infortuni negli stabilimenti “Seveso” e si propone di presentare i risultati di una ricerca continuativa, effettuata dal Dipartimento innovazioni tecnologiche dell’Inail, finalizzata alla caratterizzazione statistica degli stessi infortuni nel settore (in termini di numero e di principali caratteristiche). In pratica, il settore “Seveso” è definito sulla base dei quantitativi di sostanze pericolose presenti all’interno degli stabilimenti e non sulla base dell’appartenenza ad un settore di attività economica che risponde alla classificazione ATECO.
Dopo una introduzione della normativa di riferimento, sono descritte le fonti dei dati utilizzati e la metodologia elaborata che ha portato alla definizione dei risultati nel periodo 2017-2020. Viene anche effettuato un confronto con i risultati del precedente periodo di osservazione.
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INDICE
Premessa
1. Il rischio industriale
2. Contesto normativo di riferimento
2.1 Sviluppo della normativa “Seveso”
2.2 La Direttiva 2012/18/UE e il d.lgs. 26 giugno 2015 n. 105
3. Gli adempimenti del gestore e i compiti istituzionali
3.1 Gli obblighi dei gestori
3.1.1 Il Documento di Politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (PPIR) e Sistema di Gestione Sicurezza (SGS-PIR)
3.1.2 Il Rapporto di Sicurezza
3.2 Le competenze istituzionali
3.2.1 Il ruolo dell’Inail
4. Metodologia
4.1 Le fonti dei dati
4.2 Materiali e Metodi
4.3 Metodologia di Identificazione degli Stabilimenti Seveso
5. Risultati
5.1 Produzione e trasformazione metalli e minerali
5.2 Industria chimica
5.3 Stoccaggio, deposito e distribuzione
5.4 Altre attività
6. Conclusioni
Alcuni riferimenti
Riferimenti Bibliografici
Allegato A
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Fonte: INAIL
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