Classificazione camere bianche EN ISO 14644-1
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Classificazione camere bianche EN ISO 14644-1 / Rev. 0.0 Aprile 2024
ID 21629 | 04.04.2024 / Documento completo in allegato
Documento riguardante la classificazione della pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare in camere bianche ed ambienti controllati associati, definita in uno o più dei tre stati di occupazione, vale a dire gli stati di "come costruito", di "impianto fermo" o di "impianto in funzione".
La norma UNI EN ISO 14644-1:2016, specifica la classificazione della pulizia dell'aria nelle camere bianche e nell'ambiente controllato associato in tre possibili stati occupazionali in termini di concentrazione di particolato aerotrasportato presente.
Le camere bianche e l’ambiente associato controllato permettono di contenere la contaminazione dell’aria e, se appropriato, delle superfici, entro livelli tali da consentire attività sensibili alla contaminazione particellare.
Il controllo della contaminazione può essere vantaggioso per proteggere l’integrità di prodotti o processi nelle applicazioni di aree produttive quali l’industria aerospaziale, la microelettronica, l’industria farmaceutica, la fabbricazione di dispositivi medici, la fabbricazione di articoli sanitari e l’industria alimentare.
La presente parte della ISO 14644 specifica le classi di pulizia dell’aria in termini di numero di particelle espresse come concentrazione nel volume dell’aria. Inoltre specifica il metodo di prova di riferimento per la determinazione della classe di pulizia, compresa la selezione dei punti di campionamento.
La presente parte della ISO 14644 specifica la classificazione della pulizia dell’aria in termini di concentrazione di particelle aerotrasportate nelle camere bianche e zone pulite; e dispositivi separatori come definiti nella ISO 14644-7.
Ai fini della classificazione si considerano solo le distribuzioni cumulative di particelle aventi dimensioni soglia (limite inferiore) comprese tra 0,1 µm e 5 µm.
L'utilizzo di contatori (discreti) di particelle aerotrasportate a diffusione di luce (LSAPC) è alla base della determinazione della concentrazione di particelle aerotrasportate, di dimensioni uguali e maggiori a quelle specificate, nei punti di campionamento designati.
La presente parte della ISO 14644 non fornisce la classificazione di popolazioni di particelle che esulano dalla gamma dimensionale della soglia inferiore specificata, da 0,1 µm a 5 µm. Le concentrazioni di particelle ultrafini (particelle più piccole di 0,1 µm) sono trattate in una norma separata che specifica la pulizia dell’aria in termini di particelle su scala nanometrica. Per quantificare le popolazioni di macroparticelle (particelle maggiori di 5 µm) è possibile utilizzare un descrittore M.
La presente parte della ISO 14644 non può essere utilizzata per caratterizzare la natura fisica, chimica, radiologica, vitale o di altro tipo delle particelle aerotrasportate.
Camere bianche ed ambienti controllati associati - Parte 1: Classificazione della pulizia dell'aria mediante concentrazione particellare
Data entrata in vigore: 25 febbraio 2016
Sostituisce: UNI EN ISO 14644-1:2001
Recepisce: EN ISO 14644-1:2015
Adotta: ISO 14644-1:2015
Il documento risulta essere così strutturato:
Premessa
1. Termini e definizioni
2. Classificazione
3. Designazione
4. Dimostrazione di conformità
5. Resoconto di prova
6. Appendice A Metodo di riferimento per la classificazione della pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare
Fonti
Estratto rielaborato Norma UNI EN ISO 14644-1:2016
...
Classificazione
Stato(i) di occupazione
La classe di pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare dell’aria in una camera bianca o zona pulita deve essere definita in uno o più dei tre stati di occupazione, vale a dire gli stati di "come costruito", di "impianto fermo" o di "impianto in funzione".
Immagine - Stati di occupazione
Dimensione(i) delle particelle
Per determinare la concentrazione particellare di pulizia dell’aria ai fini della classificazione deve essere utilizzata una, o più di una, delle dimensioni soglia (limite inferiore) nella gamma da ≥0,1 µm a ≥5 µm.
Numero della Classe ISO
La classe di pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare deve essere designata da un numero di Classe ISO, N. La concentrazione particellare massima ammissibile per ciascuna dimensione considerata delle particelle è determinata dal prospetto 1.
Le concentrazioni del numero di particelle per diverse dimensioni soglia nel prospetto 1 non riflettono la dimensione particellare effettiva e la distribuzione del numero nell’aria e servono esclusivamente come criteri per la classificazione.
prospetto 1 Classi ISO di pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare
[...]
Designazione
La designazione della concentrazione di particelle aerotrasportate per camere bianche e zone pulite deve comprendere
a) il numero della Classe ISO, espresso come "Classe ISO N",
b) lo stato di occupazione a cui si applica la classificazione, e
c) la(e) dimensione(i) delle particelle considerate.
Se è necessario effettuare misurazioni a più dimensioni particellari rispetto a quella considerata, ciascun diametro di dimensioni maggiori (per esempio D2) deve essere pari ad almeno 1,5 volte quello della particella più piccola che lo precede (per esempio D1), cioè D2 ≥ 1,5 × D1.
Esempio:
Numero della Classe ISO; stato di occupazione; dimensione(i) della(e) particella(e) considerata(e)
Classe ISO 4; stato di "impianto fermo"; 0,2 μm, 0,5 μm
Classi di pulizia intermedie espresse in decimali e soglie delle dimensioni particellari
[...]
Resoconto di prova
I risultati ottenuti dalle prove effettuate in ogni singola camera bianca o zona pulita devono essere registrati e presentati sotto forma di resoconto comprensivo, assieme ad una dichiarazione di conformità o non conformità alla designazione specificata della classe di pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare.
a) il nome e l’indirizzo dell’ente incaricato di effettuare la prova e la data in cui la prova è stata effettuata;
b) il numero e l’anno di pubblicazione della presente parte della ISO 14644, ovvero ISO 14644-1:2015;
c) una chiara identificazione della collocazione fisica della camera bianca o della zona bianca sottoposta alla prova (compresi i riferimenti alle aree adiacenti, se necessari) e le indicazioni specifiche delle coordinate relative a tutti i punti di campionamento (una rappresentazione in forma di diagramma può essere utile);
d) i criteri di designazione specifici della camera bianca o della zona pulita, compreso il numero di Classe ISO, lo stato o gli stati di occupazione pertinenti e la(e) dimensione(i) delle particelle considerata(e);
e) i dettagli relativi al metodo di prova utilizzato, comprensivi di ogni condizione speciale riguardante la prova, o eventuali scostamenti dal metodo di prova, e l’identificazione dello strumento di prova e del suo certificato di taratura in corso di validità; e
f) i risultati della prova, compresi i dati relativi alla concentrazione particellare per tutti i punti di campionamento.
...
Appendice A Metodo di riferimento per la classificazione della pulizia dell’aria mediante concentrazione particellare (normativa)
A.1 Principio
Per determinare la concentrazione di particelle aerotrasportate di dimensioni maggiori o uguali a quelle specificate in corrispondenza dei punti di campionamento designati si utilizza un contatore discreto per il conteggio delle particelle.
A.2 Requisiti dell’apparecchiatura
A.2.1 Strumento per il conteggio delle particelle
Immagine - Strumento per il conteggio delle particelle
Lo strumento deve essere dotato di mezzi atti alla visualizzazione o alla registrazione della conta e delle dimensioni delle particelle discrete nell’aria, con una capacità di discriminazione della dimensione tale da rilevare la concentrazione totale delle particelle appartenenti ad una gamma dimensionale corrispondente alla classe considerata.
Nota Per effettuare la classificazione della pulizia dell’aria si utilizzano generalmente contatori (discreti) di particelle aerotrasportate a diffusione di luce (LSAPC).
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