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Il monitoraggio delle acque marino costiere della Toscana nel triennio 2022-2024

Il monitoraggio delle acque marino costiere della Toscana nel triennio 2022-2024

Il monitoraggio delle acque marino costiere della Toscana nel triennio 2022-2024 / Ed. Dic. 2025

ID 25085 | 09.12.2025 / In allegato

La Direttiva Quadro sulle acque 2000/60/CE (Water Framework Directive - WFD), recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 152/2006 e dal D.Lgs. 30/2009 (per le acque sotterranee), ha istituito un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque introducendo un approccio innovativo nella legislazione europea in materia di acque, sia dal punto di vista ambientale sia a livello amministrativo-gestionale.

La Direttiva persegue obiettivi ambiziosi quali prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo dello stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine, delle risorse idriche disponibili. Inoltre, si propone di:
- proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici;
- incrementare la protezione delle acque superficiali e sotterranee;
- procedere attraverso un’azione che unisca limiti delle emissioni e standard di qualità;
- rendere partecipi i cittadini delle scelte adottate in materia;
- raggiungere lo stato di “buono” per tutte le acque superficiali e sotterranee e mantenere, dove già esistente, lo stato elevato.

La Direttiva stabilisce che i singoli Stati Membri affrontino la tutela delle acque a livello di “distretto idrografico”, cioè un’area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere. In ciascun distretto idrografico gli Stati Membri devono adoperarsi affinché vengano effettuate analisi delle caratteristiche, degli impatti provocati dalle attività umane e valutazioni di tipo economico sull’utilizzo delle risorse idriche. Per ogni distretto, deve essere predisposto un programma di misure (Piano di Gestione) che tenga conto delle analisi effettuate e degli obiettivi ambientali fissati dalla Direttiva, con lo scopo ultimo di raggiungere uno “stato buono”.

Per stabilire lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici e valutare il raggiungimento del buono stato ambientale, devono essere attuati programmi di monitoraggio, che il D.Lgs. 152/2006 attribuisce alle Regioni. Il monitoraggio rappresenta uno strumento necessario per conoscere lo stato della risorsa idrica, fornire un supporto alla pianificazione territoriale, prevedere azioni di risanamento e verificarne nel tempo l’efficacia. Le Regioni, per le attività di monitoraggio ambientale dei corpi idrici, si sono affidate, in genere, alle proprie ARPA ed ARPAT, per conto della Regione Toscana, svolge da sempre tale compito.

Come detto, il monitoraggio deve consentire la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici ed i decreti attuativi del D.Lgs. 152/2006 hanno individuato le modalità con cui effettuare questa valutazione. In particolare, il D.M. 56/2009 ha definito i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento e, nell’Allegato 1, le modalità per il monitoraggio dei corpi idrici individuando gli elementi qualitativi per la classificazione. Con il successivo D.M. 260/2010 sono stati stabiliti i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali da effettuare al termine del ciclo di monitoraggio. Questo secondo decreto, a seguito dell’emanazione della Decisione della Commissione europea 2018/229/UE, ha subito modifiche riguardanti i valori di delimitazione delle classi di qualità.

La classificazione delle acque marino costiere

La classificazione dei corpi idrici costieri viene determinata in base allo “stato ecologico” ed allo “stato chimico” (Figura 1):
- lo stato ecologico è dato dagli esiti dei monitoraggi degli elementi di qualità biologica (EQB), di qualità fisico-chimica a sostegno e degli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità (tabella 1/B del D.Lgs. 172/2015);
- lo stato chimico è determinato dai risultati delle analisi delle sostanze chimiche condotte su acqua e biota in base a quanto stabilito dal D.Lgs. 172/2015 e, per la Toscana, alla DGRT 264/2018.

Il monitoraggio delle acque marino costiere della Toscana nel triennio 2022-2024

Figura 1: schema di classificazione dei corpi idrici costieri

I rilevamenti per lo stato ecologico e chimico (monitoraggi) si diversificano per matrici, parametri, indici, frequenze, ecc., ma i risultati devono essere sempre confrontati con i valori di riferimento stabiliti dalle norme per determinare una classe di qualità.
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Sintesi

Al termine del triennio 2022-2024 può essere eseguita la classificazione dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici marino costieri della Toscana, avendo completato il monitoraggio degli elementi di qualità biologica (EQB: biomassa fitoplanctonica, macroalghe, Posidonia oceanica e macrozoobenthos) che si svolge, una volta ogni tre anni, in ciascun corpo idrico.

Sia per lo stato ecologico che per quello chimico vale il principio di classificazione “One Out - All Out”, secondo il quale lo stato ecologico è determinato dal più basso dei giudizi riscontrati per i singoli EQB ed è sufficiente il superamento dello SQA di una sola sostanza per non raggiungere il buono stato chimico. Lo stato di qualità ambientale "buono" (obiettivo da raggiungere ai sensi del D.Lgs. 152/2006 per tutti i corpi idrici) si raggiunge solo se stato ecologico e chimico sono in classe almeno buona.

Lo stato ecologico descrive la qualità delle acque integrando gli EQB con quelli chimico-fisici a sostegno (indice trofico TRIX) e con le sostanze chimiche non prioritarie nelle acque (tabella 1/B D.Lgs. 172/2015).

Sulla base dei dati 2022-2024, quindi, lo stato ecologico delle acque costiere della Toscana risulta elevato in 6 corpi idrici costieri (37,5%), buono in 6 corpi idrici costieri (37,5%) e sufficiente in 4 corpi idrici costieri (25%). Il raddoppio di quelli in stato ecologico sufficiente (da 2 nei trienni precedenti) evidenzia un certo peggioramento attribuibile soprattutto a quanto rilevato sulle praterie di Posidonia oceanica, dato che passano da 1 a 3 con un PREI sufficiente.

Lo stato chimico dei medesimi corpi idrici viene determinato in base alla presenza di sostanze chimiche nelle acque e nel biota (tabella 1/A del D.Lgs. 172/2015), distinguendo tra stato buono ed il “mancato conseguimento dello stato buono” o non buono. Le concentrazioni dei contaminanti chimici nelle diverse matrici (acqua, pesci e molluschi) nel triennio 2022-2024 hanno determinato uno stato chimico non buono nelle acque marino costiere della Toscana, in particolare a causa di superamenti degli standard di qualità ambientale (SQA) nel biota (pesci e mitili).

In merito si ricorda che monitoraggio dell’acqua si effettua 6 volte l’anno per singolo corpo idrico e si considerano (quasi sempre) le concentrazioni medie annuali (CMA), mentre il biota viene campionato 1 volta l’anno ed è sufficiente un solo valore superiore al SQA per definire lo stato chimico non buono. Esaminando in dettaglio le sostanze che hanno portato alla classificazione dello stato chimico non buono nei corpi idrici costieri della Toscana nel
triennio 2022-2024 si rileva quanto segue:

- concentrazioni >SQA di mercurio e PBDE nei pesci (biota) in tutti i corpi idrici;
- superamenti nei pesci (biota) di esaclorobenzene (HCB) in 4 corpi idrici, dei DDT in 2 corpi idrici, di PFOS in Costa del Serchio e di diossine e composti diossina simili in Costa di Rosignano;
- superamenti nelle acque di alcuni idrocarburi policiclici aromatici (IPA) in 4 corpi idrici e nei mitili (biota) all’Isola d’Elba;
- superamenti nelle acque nelle acque del mercurio in 3 corpi idrici, del nichel e del tributilstagno e relativi composti (TBT) in 2;
- Costa di Rosignano è il corpo idrico con il maggior numero di sostanze >SQA (5 nei pesci ed il mercurio nelle acque), alcune delle quali (mercurio e HCB) sono in aumento nello strato superficiale dei sedimenti.

In definitiva, lo stato chimico non buono in tutti i 16 corpi idrici marino costieri della Toscana è stato determinato da valori superiori a quelli di riferimento (SQA) rilevati nel 17% (45 su 272) dei campioni analizzati nel triennio 2022-2024 per la matrice acqua e nel 73% (32 su 44) per il biota (pesci e molluschi).

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