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Parere del Comitato europeo delle regioni - Patto per l'industria pulita

Parere del Comitato europeo delle regioni - Patto per l'industria pulita

ID 24527 | 04.09.2025 / In allegato

Parere del Comitato europeo delle regioni - Patto per l'industria pulita

COR 2025/01152

GU C/2025/4412 del 29.8.2025

__________

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR)

Il patto per l'industria pulita e la necessità di migliorare la competitività dell'UE

1. accoglie con favore il patto per l’industria pulita quale strategia di crescita attesa da tempo per rafforzare la competitività industriale dell’UE attraverso la decarbonizzazione, promuovendo nel contempo un’economia maggiormente sostenibile, resiliente, digitalizzata e innovativa e garantendo che gli enti locali e regionali ricevano un sostegno finanziario e tecnico adeguato ed equo, in modo che la competitività sia giusta sul piano sia territoriale che sociale, sulla base delle relazioni Draghi, Letta e Niinistö, e in linea con la bussola per la competitività dell’UE;

2. approva l’accento posto sul miglioramento dei mercati per la decarbonizzazione industriale e sull’attrazione di investimenti per l’industria, le infrastrutture, l’energia, la circolarità e le materie prime, ampliando così l’innovazione, sostenendo le tecnologie pulite all’avanguardia e promuovendo lo sviluppo delle competenze, sulla base di un quadro strategico stabile e a lungo termine, e di posti di lavoro di qualità;

3. accoglie con favore l’impegno, contenuto nel patto per l’industria pulita, a decarbonizzare l’economia dell’UE entro il 2050, e conviene nel considerare tale impegno un «potente motore di crescita e prosperità», e quindi di competitività, anche grazie all’obiettivo intermedio per il 2040 di una riduzione del 90 % delle emissioni nette di gas a effetto serra;

4. chiede di intensificare la cooperazione con partner internazionali che condividono gli stessi principi, come gli Stati dell’EFTA e il Regno Unito, tenendo conto del Global Gateway dell’UE. Il mercato unico deve garantire condizioni di parità, evitando la frammentazione e gli ostacoli alla competitività all’interno dell’UE, garantendo nel contempo una concorrenza leale con i partner esterni, anche per quanto riguarda i dazi, gli aiuti di Stato e altri ostacoli; segnala l’esigenza di tutelare l’industria europea dalla concorrenza sleale di paesi terzi e dall’eccesso di capacità attraverso una serie di strumenti di difesa commerciale e di altro tipo quali il meccanismo di adeguamento alle frontiere;

5. sottolinea la necessità di una forte dimensione territoriale e del sostegno degli ecosistemi regionali per garantire un’attuazione efficace, nonché di un approccio basato sul territorio attraverso partenariati a tutti i livelli di governo, tenendo conto dei diversi punti di forza e vulnerabilità industriali dei territori europei e della ripartizione delle competenze all’interno degli Stati membri;

6. chiede alla Commissione di collaborare più strettamente e in modo più strategico con il CdR per attuare una politica industriale basata sul territorio, facilitando i dialoghi territoriali.

[...] Segue in allegato

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