Decreto 23 novembre 2010 n. 236

Decreto 23 novembre 2010 n. 236
Attuazione dell’articolo 5 del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45 e successive modificazioni, recante attuazione della direttiva 98/18/CE, come rifusa dalla dire...
ID 23631 | 14.03.2025 / In allegato
Le linee guida sono state sviluppate utilizzando come riferimenti due “casi studio”, gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa, selezionati a seguito di un bando pubblicato da Enac nell’ambito del progetto SAVES (Sustainable Aviation Vectors for Energy Transition). I gestori aeroportuali, pubblici e privati, sono stati invitati a presentare le proprie idee progettuali, rispetto alle quali sono state valutate le condizioni tecniche ed economiche necessarie per l’introduzione dell’idrogeno negli aeroporti e identificate le azioni strategiche per garantire la fattibilità e la sostenibilità nel lungo termine.
Come ha osservato il direttore generale dell’ENEA Giorgio Graditi nel corso del convegno “Il sistema Italia per la riconciliazione del trasporto aereo con l’ambiente”, “il progetto SAVES ha messo a sistema competenze multidisciplinari. Il settore dell’aviazione sta facendo cose concrete, già in essere, ed è pronto più di altri per affrontare la transizione energetica, grazie a un’organizzazione logistica strutturata che può facilitare l’implementazione di iniziative virtuose anche a beneficio delle realtà circostanti”.
Da parte sua la direttrice del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili di ENEA, Giulia Monteleone ha osservato che “la pubblicazione delle linee guida e l’attività condotta nell’ambito del progetto SAVES con Enac, Aeroporti di Roma, Sea e tutti gli stakeholder coinvolti rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra industria, istituzioni e ricerca, al fine di favorire un percorso comune per la penetrazione di vettori energetici a basso impatto ambientale nel settore aeroportuale, rendendolo al tempo stesso un esempio di transizione ecologica replicabile nei contesti industriali e nelle comunità locali”.
Attualmente, come si legge nelle linee guida, “le principali barriere alla diffusione dell’idrogeno sono di natura economica e regolatoria. Tuttavia, il settore aeroportuale può svolgere un ruolo di riferimento nel superamento di tali ostacoli. Da un lato, la concentrazione di potenziali utilizzatori e infrastrutture di produzione all’interno di un unico hub consente di raggiungere economie di scala e migliorare la sostenibilità economica dei progetti. Dall’altro, il carattere altamente regolamentato degli aeroporti li rende ambienti ideali per testare e sviluppare soluzioni innovative che possano fungere da riferimento per l’evoluzione del quadro normativo”.
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Fonte: ENEA
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