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27 Giugno 2018
Relazione del Presidente
1. I dati dell’Inail, infortuni e malattie professionali
2. La prevenzione
3. Ricerca, formazione e riabilitazione
4. Sulla solvibilità: risultati finanziari e economici; gli investimenti
5. Impegni per il futuro
Relazione del Presidente - Appendice statistica
1. Analisi della numerosità degli infortuni
2. Analisi della numerosità delle malattie professionali
I dati dell’Inail su infortuni e malattie professionali
Nel 2017 sono state censite dall’Inail circa 3 milioni e 750 mila posizioni assicurative (territoriali), con una minima riduzione (dello 0,22%) rispetto al 2016.
Al 31 dicembre erano in essere 726 mila rendite, per inabilità permanente e ai superstiti (il 2,56% in meno rispetto al 2016); le rendite per inabilità di nuova costituzione sono circa 16 mila e 500.
Infortuni
Sono state registrate poco più di 641 mila denunce di infortuni accaduti nel 2017, allo stesso livello del 2016 (-0,08%); sono circa il 14% in meno rispetto al 2012. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione.
Delle 1.112 denunce di infortunio mortale (erano 1.142 nel 2016, 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 617 (di cui 360, il 58% “fuori dell’azienda”): anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016 e una riduzione di circa il 25% rispetto al 2012.
Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail; in media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione, circa 21 giorni in assenza di menomazione.
Malattie professionali
Le denunce di malattia sono state circa 58 mila (circa duemila e 200 in meno rispetto al 2016), con un aumento di circa il 25% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65% delle denunce è per malattie del sistema osteomuscolare.
È importante ribadire che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43 mila; di cui circa il 37% per causa professionale riconosciuta. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata.
I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012) di cui 335 per silicosi/asbestosi (l’86% è con età al decesso maggiore di 74 anni, il 75% con età maggiore di 79 anni).
Gli infortuni mortali, nei primi mesi del 2018 – Nel primo quadrimestre dell’anno si sono avute 286 denunce di infortunio mortale: 24 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’analisi dei dati sulle morti è sempre attività triste, ma doverosa perché utile per meglio comprendere le cause e fronteggiarle. Va notato che gli infortuni mortali «in occasione di lavoro» sono diminuiti (sebbene di troppo poco, da 194 a 190), mentre forte è stato l’incremento degli infortuni «in itinere» (da 68 a 96).
La prevenzione
Nel discorso per la celebrazione della festa del lavoro – rilevando «la sequenza – purtroppo continua – degli incidenti mortali» – il Presidente Mattarella ha ribadito che «la sicurezza sul lavoro è un tema di civiltà», e che la prevenzione «richiama la responsabilità di tutte le parti» coinvolte nei cicli produttivi.
Fonte: INAIL
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