Dati INAIL 5/2025 - Infortuni all’estero e riders / RRA
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Dati INAIL 5/2025 - Infortuni all’estero e riders / RRA
ID 24902 | 09.06.2025 / In allegato
Infortuni sul lavoro accaduti all’estero - Infortuni sul lavoro dei riders - Retribuzioni dei lavoratori della gestione Industria, Commercio e Servizi - Responsabile rischio amianto: competenze e responsabilità
In media ogni anno sono un migliaio le denunce pervenute all’Istituto per eventi accaduti a lavoratori di ditte italiane che operano oltre confine. Per quanto riguarda gli addetti alle consegne in ambito urbano, invece, i casi denunciati nel triennio 2021-2023 sono 1.364
Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, si apre con un approfondimento dedicato agli infortuni sul lavoro avvenuti all’estero. In media ogni anno sono un migliaio le denunce pervenute all’Inail per eventi occorsi a lavoratori di ditte italiane che operano oltre confine. Nel 2023, in particolare, i casi denunciati, al netto degli studenti, sono stati 951, in calo del 21% rispetto ai 1.202 dell’anno precedente. Oltre a imprese di trasporti, squadre di calcio impegnate in partite all’estero e associazioni umanitarie, tra le aziende che denunciano figurano grosse multinazionali che hanno molteplici localizzazioni sul territorio europeo ed extraeuropeo o che, per le loro grandi dimensioni e la loro specializzazione, aprono cantieri nel settore industriale e delle costruzioni.
Più denunce da Francia e Germania. Francia e Germania sono i Paesi stranieri con più infortuni denunciati nel quinquennio 2019-2023, seguite da Austria, Svizzera e Spagna. Le professioni più presenti tra i lavoratori che subiscono un infortunio in territorio estero sono quelle dei conduttori di veicoli a motore e a trazione animale, con il 13% delle denunce, e dei meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili, esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale, con il 10%. Circa il 90% delle denunce riguarda gli uomini, mentre la fascia di età più colpita è quella tra i 45 e i 54 anni. Le denunce di casi mortali sono mediamente 15 all’anno (11 nel 2023 contro le 17 del 2022), il 94,4% delle quali in occasione di lavoro.
Gli autonomi delle consegne a domicilio tutelati dal febbraio 2020. Tra i temi trattati da Dati Inail anche numeri e caratteristiche degli infortuni dei riders, i lavoratori autonomi che svolgono attività di consegna in ambito urbano con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore, attraverso piattaforme anche digitali, che dal primo febbraio 2020 beneficiano della tutela assicurativa dell’Istituto. Nel triennio 2021-2023 sono stati denunciati complessivamente 1.364 infortuni sul lavoro, di cui sette mortali. Nel 2023, in particolare, le denunce sono state 446, il 3% in più rispetto al 2022 e l’8% in meno rispetto al 2021. La modalità di accadimento più frequente è quella in occasione di lavoro, con il 77% dei casi, mentre gli infortuni in itinere sono il 23%. L’occasione di lavoro è prevalente anche per i decessi, con sei dei sette complessivi. La stragrande maggioranza degli infortunati è di sesso maschile (92%) e maschi sono anche tutti i deceduti.
Oltre la metà dei riders infortunati è di origine straniera e ha meno di 35 anni. I riders infortunati sono sostanzialmente giovani: mediamente nel triennio analizzato il 60% ha meno di 35 anni e il 30% è compreso nella fascia di età tra i 35 e i 49 anni. Il 51% è nato all’estero, con una netta prevalenza di Paesi extra europei, a partire dal Pakistan (quattro infortuni su 10), seguito a distanza da Bangladesh e India. Un evento su quattro si è verificato nel Lazio, seguito da Lombardia, Sicilia e Piemonte. In queste quattro regioni si concentra il 61% dei casi avvenuti nel triennio. Le province con il maggior numero di infortuni sono quelle di Roma (poco meno di una denuncia su quattro), Milano (13%) e Torino (8%). Per quanto riguarda le diagnosi dell’infortunio, le contusioni (42%) precedono fratture (37%), lussazioni, distorsioni e distrazioni (15%), e ferite (6%). In poco meno di sei infortuni su 10 la parte lesa è rappresentata dagli arti, soprattutto mani e ginocchia.
Le retribuzioni della gestione Industria, Commercio e Servizi. Nel focus dedicato alle retribuzioni dei lavoratori della gestione Industria, Commercio e Servizi, si sottolinea come la revisione della tariffa dei premi Inail per i lavoratori dipendenti entrata in vigore il primo gennaio 2019 abbia comportato principalmente la ridefinizione del nomenclatore delle lavorazioni, la diminuzione delle voci tariffarie, il ricalcolo dei tassi di premio, tenendo anche conto delle modifiche normative intervenute nel tempo sulle prestazioni erogate agli infortunati/tecnopatici, e la rivisitazione dell’oscillazione per andamento infortunistico e della riduzione del tasso medio per prevenzione. Con l’eccezione del 2020, condizionato dal rallentamento o dal blocco di molte attività produttive a causa della pandemia, tra il 2019 e il 2023 le retribuzioni imponibili alle quali applicare l’aliquota contributiva per competenza assicurativa sono cresciute del 16,2%, da 372,1 a 432,3 miliardi di euro, con un aumento medio annuo del 3,8%. La maggiore crescita media annua, in percentuale, è quella della gestione terziario (4,4%), seguita dall’industria (4,1%). Per le retribuzioni dell’artigianato e delle altre attività, invece, l’aumento medio annuo è pari rispettivamente al 2,9% e al 2%.
Il ruolo del Responsabile rischio amianto. Partendo dalla premessa che in Italia sono tuttora presenti all’interno dell’edilizia residenziale, pubblica, commerciale, produttiva e infrastrutturale circa 2,5 miliardi di metri quadri di coperture in fibrocemento, pari a 32 milioni di tonnellate di cemento-amianto, oltre a una quantità non definita di amianto friabile, il nuovo numero del periodico della Consulenza statistico attuariale si sofferma anche sulla figura del Responsabile rischio amianto (Rra), i cui compiti e requisiti professionali sono stati delineati solo recentemente grazie alla norma tecnica di riferimento UNI/PdR 152-2:2023. Al Rra spetta, in particolare, la responsabilità di coordinare le attività di manutenzione e bonifica che riguardano i materiali contenenti amianto e di collaborare con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, fornendo tutte le informazioni e i dati necessari a permettere una corretta valutazione dei rischi, verificando anche l’aggiornamento del Documento unico di valutazione del rischio da interferenze (Duvri).
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Fonte: INAIL
Collegati
UNI/PdR 152.2:2023 | Requisiti Responsabile del rischio amianto (RRA)
D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Salute e Sicurezza Lavoro