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Rapporto ISTISAN 19/13 - 22.07.2019
I cambiamenti climatici minacciano la nostra salute sia che si viva in un villaggio rurale che su una piccola isola, in zone costiere o in una grande città; tutti sono a rischio.
Gli impatti e le conseguenze sulla salute umana sono drammatici, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization, WHO) afferma che:
Secondo le stime della WHO i cambiamenti climatici causeranno in tutto il mondo ulteriori 250.000 morti all’anno tra il 2030 e il 2050.
In questo contesto è importante riconoscere ed evidenziare i segnali che il nostro pianeta ci sta inviando, in particolare ai nostri ecosistemi che sono strettamente connessi con il benessere e lo stato di salute delle popolazioni. I segnali di alterazione o deterioramento dell’ecosistema devono essere considerati come un allarme da parte di governi e politici per applicare misure preventive per proteggere la salute umana. La WHO afferma, infatti, che è necessaria una nuova prospettiva incentrata sugli ecosistemi e sul riconoscimento che la salute a lungo termine nelle popolazioni umane si basa principalmente sulla stabilità e sul funzionamento continui dei sistemi di supporto alla vita della biosfera.
La protezione della salute dell’uomo dai cambiamenti climatici richiede una gestione a molti livelli, dalla valutazione scientifica dei rischi e delle esposizioni per le popolazioni umane agli aspetti sociali, economici e politici. La strategia elaborata dall’Unione Europea in merito all’adattamento ai cambiamenti climatici è un esempio di azioni concrete da mettere in atto. La strategia mira a rendere l’Europa più resiliente ai cambiamenti climatici; essa, infatti adottando un approccio coerente e prevedendo un miglior coordinamento, ha lo scopo di migliorare la preparazione e la capacità di tutti i livelli di governance per rispondere agli impatti dei cambiamenti climatici.
Nel nostro Paese abbiamo sperimentato eventi insolitamente frequenti o gravi che potrebbero essere attribuiti a cambiamenti climatici come inondazioni, scarsità d’acqua, incendi, erosione costiera, comparsa di specie invasive, ondate di calore e altri effetti e pensiamo che, di conseguenza, le seguenti azioni sarebbero utili e urgenti:
– l’applicazione della strategia di adattamento messa in pratica a tutti i livelli di governance;
– un forte sostegno alla ricerca sull’adattamento ai cambiamenti climatici per colmare le lacune sulla conoscenza degli effetti sugli ecosistemi e sulla salute;
– il coordinamento delle politiche di adattamento;
– l’adozione di un approccio basato sull’ecosistema e sull’uso dell’infrastruttura verde e/o blu nell’elaborazione delle azioni di adattamento;
– l’implementazione di sistemi di allarme rapidi;
– una migliore armonizzazione e collaborazione tra il settore sanitario e ambientale.
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Fonte: ISS

Roma, 15 aprile 2016. Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
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