Relazione speciale n. 04/2019 | sistema di controllo prodotti biologici
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Relazione speciale n. 04/2019 | sistema di controllo per i prodotti biologici
Relazione speciale n. 04/2019: Il sistema di controllo per i prodotti biologici è migliorato, ma rimangono da affrontare alcune sfide
Stando ad una nuova relazione della Corte dei conti europea, negli ultimi anni il sistema di controllo per i prodotti biologici vigente nell’UE è migliorato, ma rimangono da affrontare alcune sfide. La Corte ritiene che siano necessari ulteriori interventi per ovviare alle restanti debolezze riscontrate negli Stati membri, nonché riguardo alla vigilanza sulle importazioni e alla tracciabilità dei prodotti.
I prezzi pagati dai consumatori per i prodotti recanti il marco biologico dell’UE superano talvolta, in misura considerevole, quelli dei prodotti convenzionali. La grande maggioranza dei prodotti biologici consumati nell’UE è prodotta nel territorio dell’Unione.
Non vi sono test scientifici che consentano di stabilire se un prodotto sia biologico. Un rigoroso sistema di controllo che copra l’intera filiera agroalimentare, dai produttori ai trasformatori, agli importatori e ai distributori, è quindi indispensabile per fornire ai consumatori la certezza che i prodotti biologici da essi acquistati siano effettivamente tali. La Commissione europea svolge un ruolo centrale vigilando sul sistema di controllo.
Negli ultimi anni il settore biologico dell’UE è cresciuto rapidamente. La Corte ha verificato il seguito dato alla sua precedente relazione del 2012 valutando se il sistema di controllo dell’UE per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici fornisca ora maggiori garanzie ai consumatori. Oltre a monitorare il seguito dato dai sei Stati membri visitati in precedenza, gli auditor della Corte hanno effettuato visite di audit in Bulgaria e nella Repubblica ceca. Dall’audit è emerso che il sistema di controllo è migliorato e che le raccomandazioni espresse in precedenza sono state, in generale, attuate. Gli Stati membri esaminati nell’audit precedente hanno preso provvedimenti per migliorare i propri sistemi di controllo, mentre la Commissione ha ripreso le visite di controllo e ha ora visitato la maggior parte degli Stati membri. Permangono, tuttavia, una serie di debolezze: il ricorso a provvedimenti per far applicare la normativa a fronte delle inosservanze constatate non è stato armonizzato a livello dell’UE e le autorità e gli organismi di controllo degli Stati membri sono stati talvolta lenti nel segnalare le inosservanze.
“Quando i consumatori acquistano prodotti biologici, fanno affidamento sull’applicazione delle norme vigenti in ogni fase della filiera di approvvigionamento, a prescindere dal fatto che si tratti di prodotti UE o importati” ha dichiarato Nikolaos Milionis, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. “La Commissione dovrebbe adoperarsi, assieme agli Stati membri, per porre rimedio alle restanti debolezze e rendere il sistema di controllo il più efficace possibile. Tale condizione è fondamentale per preservare la fiducia del consumatore nel marchio biologico dell’UE.”
L’audit ha anche esaminato, più ampiamente, i regimi di importazione. Nel 2018, l’UE ha importato prodotti biologici da oltre 100 paesi terzi. La Corte ha rilevato che la Commissione ha iniziato a effettuare visite presso gli organismi di controllo nei paesi che esportano prodotti biologici nell’UE.
Ha inoltre riscontrato debolezze nei controlli svolti dagli Stati membri sulle partite in entrata, rilevando anche che, in alcuni Stati membri, i controlli espletati dagli appositi organismi sugli importatori erano ancora incompleti.
La Corte ha proceduto alla verifica della tracciabilità dei prodotti biologici. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, specie nell’UE, per molti prodotti non è stato possibile risalire al produttore agricolo, mentre in alcuni casi tale procedura ha richiesto più di tre mesi.
La Corte raccomanda alla Commissione di:
- ovviare alle restanti debolezze rilevate nei sistemi di controllo e di rendicontazione degli Stati membri;
- migliorare la vigilanza sulle importazioni, anche attraverso una maggiore cooperazione con gli organismi di accreditamento e con le autorità competenti di altri importanti mercati di importazione;
- espletare controlli di tracciabilità più esaustivi per i prodotti biologici.
L’UE dispone, dal 1991, di un sistema di controllo che regola la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici. Tale sistema mira a fornire ai consumatori la certezza che le norme relative ai prodotti biologici sono applicate in ciascuna fase della filiera di approvvigionamento. Negli ultimi anni il settore biologico dell’UE si è sviluppato rapidamente.
Le raccomandazioni da essa espresse sono state, in genere, attuate ma rimangono da affrontare alcune sfide. La Corte formula una serie di raccomandazioni per ovviare alle rimanenti debolezze riscontrate negli Stati membri riguardo ai prodotti UE, per migliorare la vigilanza sui prodotti biologici importati tramite una migliore cooperazione e per espletare verifiche di tracciabilità più complete.
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Indice:
Sintesi I - VII
Introduzione
I sistemi di controllo dell’UE per i prodotti biologici
Il sistema di controllo per i prodotti originari dell’UE
Il sistema di controllo per i prodotti importati nell’UE
Un mercato in rapida crescita
Il sostegno finanziario alla produzione biologica nell’UE
Il quadro normativo dell’UE per la produzione biologica
Estensione e approccio dell’audit
Osservazioni
La vigilanza sul sistema di controllo per i prodotti biologici originari dell’UE è migliorata
Il monitoraggio, da parte della Commissione, dei sistemi di controllo instaurati negli Stati membri è migliorato
Molte debolezze sono state affrontate nell’ambito della vigilanza esercitata dagli Stati membri sugli organismi di controllo
Lo scambio di informazioni è migliorato, ma potrebbe essere più rapido ed esaustivo
Il problema relativo alla vigilanza del sistema di controllo per i prodotti biologici importati è stato in parte risolto
La Commissione ha intrapreso audit al di fuori dell’UE, ma la maggior parte degli organismi di controllo equivalenti non è stata ancora sottoposta ad audit
Lo scambio di informazioni è migliorato, ma la Commissione potrebbe utilizzarlo meglio e più rapidamente
L’azione della Commissione volta a far rispettare le norme risultava lunga e difficile, ma gli imminenti cambiamenti delle norme sono destinati a renderla più rapida ed efficace
Debolezze dei controlli svolti dagli Stati membri sulle importazioni di prodotti biologici
La tracciabilità è migliorata, ma permangono debolezze
La tracciabilità è migliorata all’interno dell’UE, ma non è stato possibile risalire a tutti i produttori
La verifica della tracciabilità svolta dalla Corte ha evidenziato problemi per quanto riguarda l’etichettatura e i certificati
Conclusioni e raccomandazioni
Allegato - Valutazione del livello di attuazione delle raccomandazioni incluse nella relazione speciale n. 9/2012
Risposte della Commissione
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Fonte: Corte dei Conti Europea
Collegati:
Regolamento (CE) n. 834/2007
Regolamento (CE) n. 889/2008
Decreto 27 novembre 2009
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