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Relazione EU-OSHA 2025 - Esposizione agli agenti cancerogeni sul posto di lavoro

Occupational cancer risk factors in Europe – Overview of the findings of the Workers’ Exposure Survey

Relazione EU-OSHA 2025 - Esposizione agli agenti cancerogeni sul posto di lavoro

ID 25198 | 23.12.2025 / In allegato (EN)

Secondo l’indagine sull’esposizione dei lavoratori concernente i fattori di rischio di cancro professionale in Europa, nell’UE quasi 47 milioni di lavoratori potrebbero essere stati esposti ad almeno uno di tali fattori di rischio nel corso dell’ultima settimana lavorativa. Condotta dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), l’indagine evidenzia notevoli lacune in termini di prevenzione e sottolinea l’urgente necessità di interventi mirati e basati su dati concreti per proteggere la salute dei lavoratori e ridurre l’onere dei tumori professionali in Europa. 

La relazione finale di sintesi dell’indagine, condotta tra 98,5 milioni di lavoratori europei, fornisce i dati più completi finora disponibili sulla probabile esposizione dei lavoratori a 24 fattori noti di rischio di cancro in sei Stati membri dell’UE: Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia. L’ultima relazione evidenzia che nel corso della loro ultima settimana di lavoro, 46,6 milioni di lavoratori sono stati esposti a uno o più rischi di cancro.

Tassi di esposizione e disparità tra lavoratori

Le esposizioni più frequenti sono quelle alle radiazioni ultraviolette di origine solare, alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel, al benzene, alla silice cristallina respirabile e alla formaldeide.  

A differenza dell’esposizione ad altre sostanze chimiche industriali, quella alla formaldeide presenta una distribuzione più ampia tra la popolazione attiva: il 6,4 % di tutti i lavoratori potrebbe infatti essere stato esposto a questa sostanza. Le circostanze dell’esposizione sono molto diverse, ad esempio durante attività lavorative con colle o legno compensato, lo spegnimento di incendi o l’apertura di container nel settore dei trasporti.

Tra i fattori di rischio di cancro rilevati dall’indagine spicca l’esposizione alla polvere di legno: metà dei lavoratori interessati, pari all’1,6% del totale, ha subito un’esposizione elevata nel corso dell’ultima settimana lavorativa.

Circa l’11,1% dei lavoratori è esposto a livelli elevati di almeno una delle 24 sostanze.  

Sono comuni anche le esposizioni multiple: il 26,1% dei lavoratori è stato probabilmente esposto ad almeno due fattori di rischio di cancro nella stessa settimana.

I lavoratori più anziani tendono ad avere un’esposizione più elevata a molteplici fattori di rischio, ma a livelli inferiori rispetto agli altri.

I lavoratori autonomi e temporanei sono spesso esposti a tassi di esposizione più elevati, con differenze nei profili di esposizione anche tra uomini e donne a seconda del settore e del tipo di lavoro svolto.

Misure di controllo e lacune nella prevenzione

L’indagine, condotta tra settembre 2022 e febbraio 2023, evidenzia importanti differenze tra settori, tipologie di lavoro e fasce demografiche, sottolineando l’importanza di interventi e politiche mirati.  

L’indagine sull’esposizione dei lavoratori esamina anche le modalità di gestione dei rischi di esposizione nei luoghi di lavoro. Ne emergono notevoli differenze nell’implementazione di misure di controllo quali ventilazione, sistemi chiusi e dispositivi di protezione individuale. In alcuni settori, tra cui i laboratori chimici, si registra un ricorso costante ai controlli tecnici, che in molti altri vengono effettuati solo occasionalmente o per nulla. Ad esempio, oltre due terzi dei lavoratori esposti a emissioni di gas di scarico dei motori diesel durante la manutenzione dei veicoli hanno riferito di non aver adottato alcuna misura di protezione.

Questi risultati evidenziano la necessità di migliorare e rendere più uniforme l’attuazione delle misure tecniche, organizzative e di protezione individuale, conformemente a una consolidata gerarchia di prevenzione.

Orientare le politiche e gli interventi

I dati dell’indagine forniscono elementi probatori solidi e comparabili a sostegno dello sviluppo di politiche e strategie di prevenzione sul posto di lavoro. L’EU-OSHA ha contribuito attivamente al processo della Commissione europea volto ad aggiornare la legislazione dell’UE in materia di agenti cancerogeni e mutageni nonché di sostanze tossiche per la riproduzione sul luogo di lavoro, avviato diversi anni fa e tuttora in corso. Questo lavoro legislativo si fonda sulla nostra ricerca e i risultati dell’indagine serviranno da base per eventuali future modifiche, oltre a contribuire al conseguimento degli obiettivi del quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027, del piano di lotta contro il cancro per l’Europa e della tabella di marcia dell’UE sugli agenti cancerogeni.

Per essere efficaci, le strategie di prevenzione devono tenere conto dei diversi tipi e livelli di esposizione cui sono soggette le varie categorie di lavoratori. Per ridurre i rischi e proteggere la salute servono approcci settoriali e incentrati sui lavoratori stessi.

[...]

Fonte: EU OSHA

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