Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro - Anno 2024
ID 24072 | | Visite: 545 | Documenti Sicurezza | Permalink: https://www.certifico.com/id/24072 |
Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro - Anno 2024
ID 24072 | 04.06.2025 / In allegato
Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro Anno 2024 - Trasmessa alla Presidenza il 30 aprile 2025
Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, come modificato dalla legge 13 dicembre 2024, n. 203 (articolo 1, comma 1, lett. b), prevede, all’articolo 14-bis, la Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro, con la quale “Entro il 30 aprile di ciascun anno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali rende comunicazioni alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro, con riferimento all'anno precedente, nonché sugli interventi da adottare per migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli orientamenti e i programmi legislativi che il Governo intende adottare al riguardo per l'anno in corso, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica … omissis …”.
In vista dell’attuazione del citato articolo 14-bis del decreto legislativo n. 81 del 2008, la presente relazione illustra lo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro per l’anno 2024, anche con riferimento all’andamento infortunistico e tecnopatico e all’attività di vigilanza, nonché agli interventi volti a migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro, riportando altresì gli orientamenti e i programmi legislativi che il Governo intende adottare al riguardo per l'anno 2025. Con la presente relazione si intende, inoltre, condividere gli interventi e le azioni più recenti che il Governo ha posto in essere in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
I fatti di cronaca e i dati sugli infortuni e sulle malattie professionali ci costringono a confrontarci con una realtà che necessita non solo di azioni ben definite, ma anche di una nuova cultura e consapevolezza della tutela della salute e della sicurezza.
Infatti, gli interventi posti in essere nell’anno 2024 perseguono l’obiettivo di arginare il fenomeno delle morti bianche e dei gravi infortuni sul lavoro, con una prospettiva che prenda in considerazione non solo le lavoratrici e i lavoratori di oggi, ma anche quelli di domani, con attività trasversali che guardino al mondo del lavoro, delle imprese e della scuola che siano improntate alla prevenzione e alla formazione, alla sensibilizzazione e alle azioni concrete di contrasto all'irregolarità. Gli interventi sono stati volti, non da ultimo, a dare un segnale forte sia a quei datori di lavoro che pensano di poter eludere il sistema delle regole a tutela dei lavoratori sia agli stessi lavoratori che devono contribuire a far implementare la cultura della sicurezza in ambito lavorativo.
Non possono lasciare indifferenti le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della 74ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: “La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica. Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora. La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana. Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità (…) Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili”.
Il lavoro, infatti, è una priorità sociale. La sicurezza sul lavoro è quindi un diritto fondamentale che coinvolge ogni singolo lavoratore e, più in generale, la società nel suo complesso.
La Carta costituzionale consacra la Repubblica come fondata sul lavoro e riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. Tuttavia, il lavoro non è solo un diritto, ma anche un dovere che impone ad ognuno di concorrere al progresso materiale o spirituale della società.
Il lavoro, dunque, costituisce lo snodo tra l’economia, ossia la crescita e il benessere degli italiani, e la giustizia sociale, che è basata sulla possibilità per tutti di accedere ad un lavoro buono e di qualità, nel rispetto della dignità di ciascun individuo.
Quando si parla di sicurezza sul lavoro si fa riferimento all'insieme di misure, provvedimenti e valutazioni che bisogna mettere in atto all'interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l'integrità dei lavoratori, proteggendoli dai possibili rischi.
Garantire condizioni di lavoro sicure e salubri significa prevenire infortuni, malattie professionali e, nel peggiore dei casi, anche incidenti mortali. Pertanto, mediante azioni concrete e normative dettagliate, attraverso il coinvolgimento delle parti sociali e la collaborazione con le altre istituzioni, è fondamentale rafforzare quanto più possibile la prevenzione in materia, contribuendo a formare lavoratori consapevoli, capaci di prevenire situazioni di rischio e di partecipare alla creazione di ambienti lavorativi maggiormente sicuri. L’utilizzo delle nuove tecnologie, in questo contesto, rappresenta senza dubbio un valido e necessario alleato, offrendo strumenti sempre più adeguati e sofisticati per monitorare e gestire i rischi in modo puntuale ed efficace.
Tuttavia, non è più sufficiente soltanto un’efficace azione di contrasto al fenomeno infortunistico attraverso le disposizioni contenute nel decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rendendosi altresì necessario un vero e proprio cambiamento di mentalità, che non releghi più la tematica della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro tra gli obblighi normativi ma, per contro, la consideri un valore e un imprescindibile investimento, da pianificarsi mediante interventi strutturali.
Troppo spesso si circoscrive la promozione della salute e della sicurezza esclusivamente al mondo del lavoro, mentre dovrebbe costituire parte integrante della formazione sin dal suo avvio.
A tal fine, occorre garantire l'applicazione delle normative in materia, promuovere azioni e programmi per l’elaborazione e lo sviluppo di una “cultura” della sicurezza attraverso iniziative di sensibilizzazione, responsabilizzazione e promozione della prevenzione, finalizzate alla riduzione sistematica degli eventi infortunistici. In tale contesto, l’attività sinergica delle istituzioni consente un approccio integrato su più fronti, che si realizza anche grazie alle iniziative di prevenzione attiva attuate mediante la formazione e il supporto tecnico alle imprese, le ispezioni, i monitoraggi e i progetti mirati, il cui scopo è promuovere ambienti di lavoro più sicuri e sostenibili.
Occorre, pertanto, sviluppare - con il coinvolgimento sempre crescente di tutti gli attori sociali - una “cultura” della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro, poiché l’attenzione verso questa tematica non è solo precauzione verso se stessi, ma un dovere civico verso gli altri.
Nel ribadire la primaria e fondamentale rilevanza dell’attività di prevenzione del rischio, facendo anche ricorso all’ausilio offerto dai nuovi strumenti messi in campo dal progresso tecnico scientifico, occorre, altresì, valorizzare chi investe in salute e sicurezza.
Tanto premesso, la relazione in esame mette in evidenza, tra le altre, una delle questioni sulle quali il Governo ha attuato e intende attuare iniziative concrete: la cultura della prevenzione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Mai come oggi risulta fondamentale promuovere la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro a tutti i livelli ed in tutti i contesti sociali.
Proprio in tale ottica le scuole sono state individuate come canale speciale per far comprendere fin dalla più giovane età l’importanza della cultura della prevenzione. Infatti, si considera necessario sensibilizzare i giovani su questo tema perché educare gli studenti di oggi significa educare i futuri lavoratori di domani, memori del messaggio socratico “esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza”.
Al riguardo, appare di particolare rilievo l’approvazione della proposta di legge a prima firma del presidente della Commissione lavoro della Camera dei deputati, Walter Rizzetto, che prevede l’inserimento della sicurezza sul lavoro tra gli argomenti di educazione civica nelle scuole. Tale intervento normativo di cui alla legge 17 febbraio 2025, n. 21, crea le basi per una rinnovata sensibilità sui temi della sicurezza.
Ecco perché, come emerge dalla relazione, ad esempio, è stato promosso il concorso “Salute e sicurezza … insieme!”, che si inserisce nel novero delle iniziative che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha intrapreso per la cura dei giovani. Si cerca di stimolare, infatti, una loro riflessione sul valore della vita e su una tematica che, in generale, riguarda non solo il contesto lavorativo, ma ogni ambito della quotidianità e che può essere, in tal modo, oggetto di discussione anche nella dimensione familiare. Questo concorso nazionale riservato alle scuole assume, dunque, un significato profondo e sottolinea l’attenzione posta da questo Dicastero alle politiche prevenzionistiche.
Quando si parla di giovani non è possibile dimenticare il dolore delle famiglie dei ragazzi deceduti durante lo svolgimento di attività formative. Per tale motivo, il Ministro del lavoro del lavoro e delle politiche sociali ha adottato, di concerto con il Ministro dell'istruzione e del merito e con il Ministro dell’università e della ricerca, il decreto 25 settembre 2023 che definisce i requisiti e le modalità per l'accesso al Fondo istituito al fine di riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e formazione professionale e le Università, deceduti a seguito di infortuni occorsi durante le attività formative (articolo 17, comma 1 del decreto-legge del 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge del 3 luglio 2023, n. 85).
In questa ottica di promozione si inserisce anche il Piano integrato per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, adottato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 dicembre 2024, n. 195. Tale documento intende rappresentare uno strumento volto a individuare la sicurezza quale valore fondante in ogni contesto, dalla vita quotidiana allo studio e al lavoro. Il Piano si rivolge a molteplici soggetti: lavoratori e imprese, ma anche giovani, parti sociali, Enti pubblici e privati. La salute e la sicurezza devono divenire patrimonio di tutti, da proteggere ed attuare in ogni contesto della quotidianità.
Dalla relazione in esame emerge anche l’azione che il Governo è impegnato a svolgere nei settori più ad alto rischio infortunistico.
La priorità assoluta riconosciuta alla tematica della salute e della sicurezza sul lavoro emerge chiara anche dall’istituzione, con l’articolo 29, comma 19 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, della cosiddetta “Patente a crediti”.
Trattasi di un nuovo strumento di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti nel settore dell’edilizia teso a garantire che ogni lavoratore operi in condizioni di salute e di sicurezza adeguate.
Anche in tal caso, si parla di una misura le cui prospettive future sono di notevole impatto sociale e con la quale è stata fornita risposta ad una annosa istanza delle Parti sociali, andando a concretizzare quanto previsto dall’articolo 27 del decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, dopo ben 16 anni di mancata attuazione.
Una assoluta novità nel panorama normativo italiano in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in quanto, per la prima volta, si istituisce un sistema che non solo punti alla trasparenza, attraverso il monitoraggio delle imprese che devono operare in conformità con gli standards di sicurezza europei, ma incentivi la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, premiando le aziende virtuose e sanzionando quelle carenti. Valorizzare il merito dei soggetti che adottano pratiche virtuose, secondo un principio di responsabilità progressiva dato dal riconoscimento dei crediti, si spera possa condurre non solo ad una maggiore osservanza delle norme esistenti, ma anche ad un miglioramento di tale settore sotto il profilo della prevenzione, della formazione e degli investimenti. Infatti, tra gli altri, la partecipazione a corsi di formazione specifici e l’avvio di investimenti mirati costituiscono criteri per l’attribuzione di ulteriori crediti.
Altro settore a rischio al quale il Governo ha rivolto la propria attenzione è quello dell’agricoltura. Il cosiddetto decreto agricoltura (decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63 convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 2024, n. 101) recante “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, ha introdotto misure di sostegno e l’uso della tecnologia per aumentare l’efficacia dei controlli contro caporalato e appalti illeciti, prevedendo, per quanto concerne in particolare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro l’incremento del personale di INAIL e di INPS. A ciò si aggiunge un più efficace utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati, con l’istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali del Sistema informativo per la lotta al caporalato nell’agricoltura, quale strumento di condivisione delle informazioni tra le amministrazioni statali e le regioni. Il nuovo sistema è finalizzato a consentire lo sviluppo della strategia per il contrasto al fenomeno del caporalato, favorire l’evoluzione qualitativa del lavoro agricolo e incrementare le capacità di analisi, monitoraggio e vigilanza sui fenomeni di sfruttamento dei lavoratori nell’agricoltura, al fine di tutelare il lavoro regolare, sostenere le imprese che investono sul lavoro, promuovere l’aumento della salute e della sicurezza con tutti gli strumenti disponibili.
Inoltre, dalla presente relazione emerge la volontà del Governo di puntare anche sulle iniziative volte al rafforzamento della vigilanza che deve favorire un percorso di miglioramento delle condizioni di lavoro all'interno delle aziende. In tale ottica si sta svolgendo un’attività di rafforzamento e cooperazione tra le banche dati.
Di particolare rilevanza è l’impegno profuso in ambito internazionale dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, coinvolto nei lavori di revisione della direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro, che hanno condotto all’adozione della direttiva (UE) 2023/2668 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 novembre 2023, per il cui recepimento sono state avviate le attività di costituzione di un gruppo di lavoro tecnico, deputato alla predisposizione dello schema di provvedimento all’uopo necessario.
Il 19 marzo 2024, inoltre, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la direttiva (UE) 2024/869 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 marzo 2024, recante modifica della direttiva 2004/37/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio e della direttiva 98/24/CE del Consiglio per quanto riguarda i valori limite per il piombo e i suoi composti inorganici e per i diisocianati. Anche in tal caso, fondamentale e di notevole rilevanza è stato il contributo ai lavori fornito dal Ministero, per il tramite dei propri rappresentanti in ambito europeo.
Infine, si segnala la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2024, n. 226 del decreto legislativo del 4 settembre 2024, n. 135 in attuazione della direttiva (UE) 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2022, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.
Tale decreto è frutto dell’attività di un gruppo di lavoro appositamente costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il quale ha esaminato l’impatto sulla normativa nazionale della direttiva (UE) 2022/431, che estende l’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE alle sostanze tossiche per la riproduzione umana.
In tale ottica, anche in coerenza con gli obiettivi dell’Unione europea e, in particolare, con il Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 - Sicurezza e salute sul lavoro in un mondo del lavoro in evoluzione, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel corso dell’anno 2024, ha attuato una serie di azioni dirette a rafforzare ed implementare la diffusione della cultura della salute e della sicurezza, incentrando la propria attenzione su quelle attività e iniziative volte a promuovere comportamenti responsabili improntati alla tutela dell’incolumità della persona e adottando strategie mirate ad un efficace contrasto del fenomeno degli infortuni sul lavoro anche mediante l’attività ispettiva, con l’obiettivo primario di tendere alla vision zero indicata dalla Commissione europea.
Art. 14-bis Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro
(1)(2)
1. Entro il 30 aprile di ciascun anno, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali rende comunicazioni alle Camere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro, con riferimento all’anno precedente, nonché sugli interventi da adottare per migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli orientamenti e i programmi legislativi che il Governo intende adottare al riguardo per l’anno in corso, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Le Camere possono adottare atti di indirizzo al Governo, secondo le disposizioni dei rispettivi Regolamenti
Nota
(1) Articolo aggiunto dall'Art. 1 comma 1 lett. b) della Legge 13 dicembre 2024 n. 203 - Disposizioni in materia di lavoro
(2) Nota INL n. 9740 del 30 dicembre 2024 - Legge 13 dicembre 2024 n. 203 recante Disposizioni in materia di lavoro - prime indicazioni
__________
PREMESSA
1. QUADRO NORMATIVO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
2. IL SISTEMA ISTITUZIONALE
2.1. Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza
2.2. Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro
2.3. Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro
2.4. Comitati regionali di coordinamento
2.5. Commissione per gli interpelli
2.6. Organismi paritetici
2.7. Ministero del lavoro e delle politiche sociali: nuova organizzazione e specifiche attribuzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro
2.8. Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
2.9. Ispettorato nazionale del lavoro
2.10. Altri soggetti
3. ATTIVITÀ A CARATTERE NORMATIVO
3.1. Implementazione della patente a crediti (PAC)
3.2. Accorpamento, rivisitazione e modifica degli accordi in materia di formazione
3.3. Interpelli in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
3.4. Ulteriori attività
4. ATTIVITÀ A CARATTERE AMMINISTRATIVO-CONTABILE
4.1. Autorizzazioni rilasciate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali
• Autorizzazioni per i ponteggi metallici fissi
• Autorizzazioni dei soggetti abilitati alle verifiche periodiche sulle attrezzature di lavoro
• Autorizzazione dei soggetti abilitati ai lavori sotto tensione
4.2. Elenchi
• Esami degli esperti di radioprotezione e iscrizione nel relativo elenco
• Esami dei medici autorizzati e iscrizione nel relativo elenco
• Iscrizione nel Repertorio nazionale degli organismi paritetici
4.3. Piano integrato per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
4.4. Attività concernenti lo sviluppo del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP)
4.5. Altre attività finalizzate a garantire la sicurezza sul lavoro
• Ricorso avverso il giudizio di idoneità medica
• Rilascio dei libretti di radioprotezione
4.6. Gestione di Fondi
• Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro
• Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative
5. ATTIVITÀ INTERNAZIONALE
6. ATTIVITÀ PROMOZIONALI E AZIONI DI PREVENZIONE
6.1. Protocollo tra Ministero dell’istruzione e del merito, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, INL e INAIL per la promozione e la diffusione della cultura e sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali – PCTO
6.2. Bando di concorso “Salute e sicurezza …insieme! La prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro si imparano a scuola”.
6.3. Altre iniziative rivolte ai giovani
6.4. Iniziative in tema di formazione
6.5. Concorso nazionale buone pratiche in edilizia
6.6. Protocolli con Enti, Amministrazioni pubbliche, Società in controllo pubblico, Consigli degli ordini professionali
6.7. Protocolli di intesa le parti sociali e gli organismi paritetici
6.8. Protocolli grandi gruppi industriali - PNRR
6.9. Finanziamenti alle imprese
6.10. Avvisi pubblici INAIL
• Avviso pubblico formazione e informazione 2024
• Campagna comunicazione e informazione sugli infortuni in ambito domestico
6.11. OT-23 Riduzione premio istanze ex articolo 23 decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze 27 febbraio 2019
7. ATTIVITÀ DI VIGILANZA
7.1. Incremento del personale ispettivo
7.2. Vigilanza tecnica
7.3. Pianificazione ed effettuazione
7.4. Campagne straordinarie
7.5. Risultati attività di vigilanza tecnica
8. ANDAMENTO INFORTUNISTICO E TECNOPATICO - MONITORAGGIO
9. INTERVENTI, ORIENTAMENTI E PROGRAMMI
Collegati
Descrizione | Livello | Dimensione | Downloads | |
---|---|---|---|---|
![]() |
Relazione annuale sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro - Anno 2024.pdf |
2961 kB | 92 |
Tags: Sicurezza lavoro Abbonati Sicurezza Lavoratori Luoghi di lavoro