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Europe, Rome

Proposta modifica direttiva 2010/75/UE e direttiva 1999/31/CE

ID 20237 | | Visite: 1222 | News ambientePermalink: https://www.certifico.com/id/20237

Proposta modifica direttiva 2010 75 UE e direttiva 1999 31 CE

Proposta modifica direttiva 2010/75/UE e direttiva 1999/31/CE / IED e discariche di rifiuti / Status Aprile 2024

ID 20237 | 12.04.2024 / Adozione Consiglio Europeo 12.04.2024

Update 12.04.2024 / Testo adottato dal Consiglio PE-CONS 87/23

Il 12 aprile 2024 il Consiglio ha adottato la direttiva riveduta relativa alle emissioni industriali (IED) e il regolamento relativo alla creazione di un portale sulle emissioni industriali, due atti legislativi complementari volti a regolamentare e monitorare l'impatto ambientale delle attività industriali.

Le nuove norme garantiranno una migliore protezione della salute umana e dell'ambiente riducendo le emissioni nocive delle installazioni industriali e promuovendo nel contempo l'efficienza energetica, un'economia circolare e la decarbonizzazione.

Miglioreranno inoltre la comunicazione dei dati ambientali modernizzando il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) esistente al fine di creare un portale più completo e integrato sulle emissioni industriali.

Un ambito di applicazione più ampio per la riduzione delle emissioni industriali

La direttiva relativa alle emissioni industriali è il principale strumento dell'UE che regolamenta l'inquinamento causato dalle installazioni industriali, comprese le aziende zootecniche per allevamenti intensivi. Le installazioni disciplinate dalla direttiva già esistente, compresi centrali elettriche, raffinerie e impianti di trattamento dei rifiuti, rappresentano circa il 40% delle emissioni di gas a effetto serra e il 20% delle emissioni inquinanti nell'aria e nell'acqua.

Per ridurre ulteriormente le emissioni industriali, la direttiva riveduta include nel proprio ambito di applicazione più aziende zootecniche per allevamenti intensivi su larga scala, compresi gli allevamenti di suini e pollame. Sono inserite nell'ambito di applicazione della direttiva anche le attività minerarie e la fabbricazione di batterie su vasta scala: fatto salvo un riesame da parte della Commissione, l'ambito di applicazione può essere esteso anche ai minerali industriali.

Oneri burocratici ridotti grazie alle autorizzazioni elettroniche

Le installazioni necessitano di autorizzazioni, poiché devono dimostrare la loro conformità alle norme vigenti in materia di riduzione delle emissioni industriali, compresi misure e valori limite di emissione appropriati.

La nuova direttiva renderà la procedura di autorizzazione più efficiente e meno onerosa, introducendo ad esempio l'obbligo per gli Stati membri di istituire un sistema di autorizzazione elettronica entro il 2035.

Applicazione e sanzioni efficaci

Gli Stati membri stabiliranno sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive da applicare in caso di inosservanza della direttiva. Per le violazioni gravi, i gestori potranno essere soggetti a sanzioni fino ad almeno il 3% del loro fatturato annuo nell'Unione.

La direttiva introduce inoltre il diritto per le persone che abbiano subito danni alla salute di chiedere un indennizzo ai responsabili di violazioni della direttiva.

Informazioni e partecipazione del pubblico

Il regolamento formalmente adottato istituisce un nuovo portale inteso a fornire informazioni più complete e integrate sulle emissioni industriali, in sostituzione dell'attuale registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR).

Riguardo all'obiettivo "inquinamento zero" del Green Deal, il nuovo portale migliorerà l'accesso del pubblico alle informazioni relative alle emissioni industriali e agevolerà la partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia ambientale, compresa l'identificazione delle fonti di inquinamento.

Prossime tappe

La direttiva relativa alle emissioni industriali sarà ora firmata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Dopo tale data, gli Stati membri dell'UE avranno 22 mesi per recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale.

Nel 2028 (e successivamente ogni cinque anni) la Commissione riesaminerà e valuterà l'attuazione della direttiva, tenendo conto delle tecniche emergenti. Inoltre, entro il 2026 la Commissione dovrà valutare le modalità per contrastare al meglio le emissioni generate dall'allevamento di bovini e dai prodotti agricoli immessi sul mercato dell'UE.

Una volta pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE, il regolamento relativo al nuovo portale sulle emissioni industriali diventerà vincolante e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri a partire dal 2028.

______

Update 14.03.2024 / Testo adottato dal PE 12.03.2024 P9_TA(2024)0123

Il Parlamento ha approvato con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni l'accordo con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED) e con 506 voti favorevoli, 82 contrari e 25 astensioni il nuovo regolamento sul portale delle emissioni industriali.

Impianti industriali

Le nuove norme renderanno obbligatorio fissare i livelli di emissioni più rigorosi ottenibili per i settori interessati. Per combattere la scarsità idrica, gli obiettivi di prestazione ambientale diventeranno obbligatori per il consumo idrico. Per quanto riguarda i rifiuti, l'efficienza delle risorse, l'efficienza energetica e l'uso delle materie prime, gli obiettivi rientreranno in un intervallo mentre per le nuove tecniche saranno indicativi.

La nuova IED riguarderà ora anche gli impianti dell’industria estrattiva (miniere) e i grandi impianti di produzione di batterie.

Allevamenti di bestiame

I colegislatori hanno concordato di estendere le misure IED agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame (LSU). Sono escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico e all'aperto per un periodo significativo di tempo nell'anno. Per il pollame, la direttiva si applica agli allevamenti con galline ovaiole con più di 300 UBA e agli allevamenti con polli da carne con più di 280 UBA. Per le aziende che allevano sia suini che pollame il limite sarà di 380 LSU.

La Commissione valuterà, entro il 31 dicembre 2026, se sia necessario affrontare ulteriormente le emissioni derivanti dall’allevamento di bestiame, compresi i bovini, e una clausola di reciprocità per garantire che i produttori al di fuori dell’UE soddisfino requisiti simili alle norme UE quando esportano nell’UE.

Partecipazione pubblica, sanzioni e risarcimenti

La trasparenza e la partecipazione pubblica in relazione alle licenze, al funzionamento e al controllo degli impianti regolamentati miglioreranno man mano che il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti sarà trasformato in un portale delle emissioni industriali dell’UE dove i cittadini potranno accedere ai dati su tutti i permessi dell’UE e sulle attività inquinanti locali.

Le aziende che non si conformano possono incorrere in sanzioni pari ad almeno il 3% del fatturato annuo dell'operatore nell'UE per le violazioni più gravi. I paesi dell’UE riconoscono ai cittadini colpiti da inadempienza il diritto di chiedere un risarcimento per i danni alla salute.

Prossimi passi

La legge ora deve essere adottata anche dal Consiglio, prima di essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrare in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno quindi 22 mesi per conformarsi a questa direttiva.

______

Update 19.06.2023 / Testo approvato P9_TA(2023)0259 - Presentato A9-0216 2023 

Emendamenti del Parlamento europeo, approvati l’11 luglio 2023, alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) e la direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti (COM(2022)0156 – C9-0144/2022).

Update 16.03.2023 / 2022 0104 (COD) Update Marzo 2023

Il Consiglio ha adottato la sua posizione negoziale ("orientamento generale") su una proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali. Le nuove norme offriranno una migliore protezione della salute umana e dell'ambiente riducendo il rilascio di emissioni nocive dagli impianti industriali e dagli allevamenti intensivi nell'aria, nell'acqua e negli scarichi di rifiuti.

Update 05.04.2022 / COM(2022) 156 final

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) e la direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti 

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