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MATTM, 22.07.2019
Protocollo di intesa che istituisce in via sperimentale il "Piano d'azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti"
Art.1 (Finalità)
1. Le Parti firmatarie del presente Protocollo, nel rispetto dei propri ruoli e delle rispettive competenze, approvano l'allegato Piano d'azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti (denominato di seguito "Piano" - allegato 1), avviando in via sperimentale una collaborazione finalizzata alla prevenzione, monitoraggio, controllo e risanamento ambientale del territorio interessato dal fenomeno dei roghi di rifiuti, anche in aree naturali protette, nell'interesse della tutela dell'ambiente, della salute e della sicurezza pubblica.
2. Il Piano individua ambiti puntuali d'intervento specificando per ciascun ambito:
a) Azioni perla tutela della salute della popolazione;
b) Azioni per la tutela ambientale ed ecosistemica;
c) Azioni di presidio e controllo del territorio e prevenzione degli incendi dei rifiuti.
3. Ulteriori ambiti di intervento potranno essere definiti dall'Unita di Coordinamento di cui all'art.2.
4. In aggiunta alle misure introdotte dal Piano,' i Ministri Parti Firmatarie si impegnano a realizzare le misure di cui all'allegato 2.
...
PRIMO PIANO D'AZIONE PER IL CONTRASTO DEI ROGHI DI RIFIUTI
Regione Campania
Il Piano e articolato in 3 ambiti di intervento. Per ciascun ambito di intervento sono individuate specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva.
La definizione degli ambiti d'intervento e delle azioni, che ne costituiscono la specificazione in chiave operativa, muovono dalla consapevolezza che le caratteristiche territoriali, la sua estensione e la complessità delle problematiche ivi afferenti, richiedono un'attività trasversale e razionale indirizzate alla comprensione e individuazione dei problemi e della loro soluzione, attraverso interventi specifici che investano l'intera filiera del rifiuto e le più generali attività sul territorio di presidia e informazione dei cittadini.
Su tale situazione operano le Parti firmatarie, anche attraverso le loro articolazioni a livello locale, in ragione delle specifiche e rispettive funzioni e secondo il modello operativo indicato dal Piano, nel rispetto delle competenze di ciascuna, come indicato di seguito.
[...segue in allegato]
Fonte: MATTM
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