Informazione tecnica HSE / 25 ° anno
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Sebbene un livello naturale di Antimicrobico-Resistenza (AMR) sia presente in qualsiasi comunità microbica, l’uso eccessivo, protratto e improprio di antimicrobici in attività umane e veterinarie ha favorito lo sviluppo e la diffusione di resistenze antimicrobiche in tutto il pianeta. L’abbondanza e la diversità dei geni di resistenza e dei batteri resistenti presenti nell’ambiente sono strettamente correlate all’impatto locale delle attività antropiche che coinvolgono uso o emissione di antibiotici (allevamenti zootecnici e impianti di acquacoltura intensivi, scarichi fognari urbani e sanitari).
Questi si diffondono nell’ambiente tramite molteplici vie di contaminazione, sia come principi attivi non utilizzati sia come metaboliti. In molti Paesi è assente un monitoraggio rappresentativo delle dinamiche di diffusione dell’AMR nell’ambiente, prerequisito fondamentale per sviluppare azioni di prevenzione e abbattimento. Questo rapporto inquadra l’impatto ambientale dell’AMR nel contesto italiano e propone le azioni prioritarie volte a facilitare la corretta gestione ambientale di questa minaccia per la salute.
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Fonte:ISS
Decisione del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza
GU L 201 del 31.7.200
Collegati
Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento
(G.U. n.93 del 22 aprile 2005 SO n. 72)
Abrogato da: decreto ...
ID 21927 | Rev. 1.0 del 06.06.2024 / Schede allegate
Testata editoriale iscritta al n. 22/2024 del registro periodici della cancelleria del Tribunale di Perugia in data 19.11.2024