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Energia geotermica in Italia UNMIG 2019

ID 11442 | | Visite: 7083 | Documenti Ambiente EntiPermalink: https://www.certifico.com/id/11442

Energia geotermica in Italia 2019

Situazione e prospettive dell’energia geotermica in Italia UNMIG 2019

ID 11442 | Excursus / Documento completo allegato

Con il varo del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, vengono in particolare semplificate le regole per ottenere le autorizzazioni necessarie all’attuazione di progetti di valorizzazione delle risorse geotermiche a fini energetici. In tal modo questa fonte di energia, di cui l’Italia è ricca, potrà essere utilizzata maggiormente, non solo per la produzione di elettricità ma anche come fonte diretta di calore.

La geotermia, fonte rinnovabile seconda in Italia solo a quella riferibile all’energia idroelettrica, ha un grande potenziale di sviluppo e consentirà di raggiungere più facilmente l’obiettivo del 25% di energia prodotta da fonti pulite. La geotermia rappresenta, nella situazione attuale, il 10% dell’energia risultante da fonti rinnovabili italiane e si prevede che, con gli strumenti legislativi posti in essere, possa raddoppiare entro breve tempo.

Con l’aumento della produzione di energia derivante dall’utilizzo di risorse geotermiche, si contribuirà a ridurre la dipendenza energetica nazionale dall’estero e si concorrerà, inoltre, a contenere le emissioni di gas serra (CO2).

La principale applicazione industriale riguardante la geotermia(1) è senz’altro lo sfruttamento di situazioni di gradiente geotermico anomalo (fig. 2), cioè di fluidi ad elevate temperature disponibili in superficie (soffioni, geyser) o, comunque, a profondità relativamente basse.

GeotermiaI talia
Figura 2 – Flusso di calore in Italia

L’ Italia ha una forte vocazione geotermica Iv alori di flusso oscillano tra 30 e 100 mWatt/m2, con picchi nel settore tirrenico fino a 450 mWatt/m2 (fino ad oltre 8 volte il valore medio)

Esiste una stretta relazione tra elevato flusso di calore e grandi corpi magmatici
Gli elevati flussi in altre aree, come il Campidano in Sardegna e Pantelleria, sono dovute all’apertura di Rift, collegati alla geodinamica del Mediterraneo

E’ noto che l’Italia è ricca di situazioni di gradiente geotermico anomalo e, poiché ha iniziato da molto tempo ad utilizzare questa fonte energetica per produrre energia elettrica con grandi impianti, è uno dei Paesi che detiene in questo campo un grande know-how tecnologico(2) (fig. 3).

Geotermia   Fig  3

Figura 3 – Potenze installate nei vari Paesi

E’ noto che in Italia le applicazioni importanti e storiche dell’energia geotermica sono ubicate in Toscana (fig. 4). Oltre trenta impianti di produzione, una potenza installata di circa 800 MW ed una produzione energetica superiore a 5000 GWh (GigaWatt-ora) all’anno, rappresentano circa un quarto dell’energia elettrica consumata nella regione stessa, e quasi il 2% del fabbisogno nazionale. Tutte le attività di coltivazione geotermica finalizzate alla produzione di energia elettrica sono realizzate dalla Società ENEL (fig. 5).

Energia geotermica in Italia 2019   3    Energia geotermica in Italia 2019   4

Figura 4 – La geotermia in Italia: una storia che parte da lontano 

Si deve a Francesco de Larderel, nel 1827, lo sfruttamento industriale delle acque boriche, grazie alla geniale invenzione del Lagone coperto, che consentiva di utilizzare il vapore endogeno come agente termico in sostituzione della tradizionale legna da ardere.
Nel 1904, il Principe Piero Ginori Conti intravede la possibilità di produrre energia elettrica da fonte geotermica.

ENEL competenze geotermiche

Figura 5 – ENEL: le competenze geotermiche

Come già accennato, nel decreto legislativo di riforma della materia, n. 22/2010, è stato dato particolare risalto alla produzione di energia geotermica per usi non elettrici (fig. 6), e, fra l’altro, è stata anche introdotta un’apposita ed innovativa disciplina relativamente alle pompe di calore geotermiche (5). Queste, con o senza prelievo (e restituzione) di acqua dal sottosuolo, che comportano perforazioni poco profonde ed il prelievo di piccole quantità di calore, possono però riguardare anche aree non caratterizzate da gradienti geotermici anomali6. Per queste, ed in generale per le applicazioni di geotermia “minore”, normalmente utilizzate da privati cittadini, per il riscaldamento o il raffrescamento di edifici, serre ed impianti sportivi, sono previste forme semplificate di autorizzazione, coerentemente con gli incentivi previsti per le fonti energetiche rinnovabili e per l’efficienza energetica. Favorendo ulteriormente, in questo modo, lo sviluppo del settore.
Attualmente, con il D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (cd. Bassanini), le funzioni di rilascio e controllo relative a permessi di ricerca e concessioni di coltivazione di risorse geotermiche in terraferma (7), sono delegate alle Regioni.

Anche i canoni dovuti dai titolari dei permessi e delle concessioni, nonché i contributi per la produzione di energia elettrica, sono devoluti alle Regioni; i quali enti possono provvedere a determinare gli stessi entro i limiti fissati dallo Stato. Le risorse geotermiche ad alta entalpia restano, pertanto, patrimonio indisponibile dello Stato; ma la loro gestione, in terraferma, è delegata alle singole Regioni.

Per l’importanza da sempre annessa all’energia geotermica, nel sistema giuridico italiano questa risorsa non appartiene al proprietario dei suoli, ma è patrimonio indisponibile dello Stato, come le altre risorse minerarie. Conseguentemente la relativa disciplina normativa (sino ad ora dettata dalla legge 9 dicembre 1986, n. 896) è, infatti, di tipo minerario (3): con previsione della fase di “ricerca” e della fase di “coltivazione”, entrambe disposte in regime di concessione(4).

(1) L’energia geotermica, cioè quella che si usa e si distribuisce in superficie sfruttando il calore presente negli strati della crosta terrestre, è una forma di energia rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Approfondimenti sulle caratteristiche dell’energia geotermica sono riportati nell’Allegato A: Energia geotermica, energia rinnovabile e risorsa mineraria.
(2) La geotermia è molto sfruttata anche in Islanda e negli USA (il più grande complesso geotermico al mondo si trova in California). In Italia sono stati perforati oltre 900 pozzi a scopo geotermico.
(3) In effetti, acque minerali e termali, vapori e gas fanno parte delle sostanze minerali ed energie industrialmente utilizzabili le cui lavorazioni (ricerca e coltivazione) sono considerate, ai sensi del Regio Decreto 29 luglio 1927, n. 1443, art.2, miniere e quindi, ai sensi del Codice Civile, fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato.
(4) Sia il “permesso di ricerca” che la “concessione di coltivazione” sono infatti, dal punto di vista del diritto amministrativo, delle “concessioni” e non delle “autorizzazioni”, in quanto le attività legate alla risorse geotermiche, anche quelle rivolte alla sola individuazione e valutazione della risorsa, non sono esercitabili nell’interesse del privato ma in quello pubblico. In sostanza, la pubblica amministrazione “concede” al privato di poter esercitare tale attività solo assicurandosi che l’interesse pubblico sia adeguatamente perseguito e per questo impone al “concessionario” specifiche condizioni e modalità di controllo per lo sfruttamento del giacimento.
(5) Una pompa di calore è una macchina in grado di trasferire calore da un corpo a temperatura più bassa ad un corpo a temperatura più alta, utilizzando energia elettrica. Per maggiori dettagli sulle pompe di calore geotermiche vedere Allegato B: Geotermia superficiale (Shallow geothermy) e suo utilizzo con pompe geotermiche.
(6) Il che riduce notevolmente il problema legato alle spese ed all’aleatorietà della ricerca.
(7) Sono state delegate alle Regioni anche le funzioni di polizia mineraria, la concessione e l'erogazione di aiuti finanziari previsti da leggi statali a favore dei titolari di permessi di ricerca o di concessioni di coltivazione di geotermiche o per aree interessate a processi di riconversione delle attività minerarie. Restano allo Stato l'inventario delle risorse geotermiche, la gestione di eventuali titoli in mare (finora comunque non vi sono applicazioni industriali di geotermia in mare ma solo un recente permesso di ricerca nel basso Tirreno) e, in base al titolo V della Costituzione, il potere legislativo di indirizzo.

...segue in allegato

Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse Anno LIV – N.2 (Supplemento)
UNMIG 2019

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