Diossine Furani e PCB
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Diossine Furani e PCB
ID 7103 | 25.10.2018
Il presente opuscolo è stato redatto per raccogliere in modo unitario le informazioni di base di natura tecnica, scientifica e giuridica relative alle diossine, furani e policlorobifenili.
Il lavoro non si rivolge esclusivamente a un pubblico specializzato e pertanto è stato redatto con un taglio divulgativo per facilitarne la comprensione ad un pubblico più vasto, pur rimanendo fedele alla sua funzione di strumento di studio o analisi per lettori del settore scientifico e per il personale delle Pubbliche amministrazioni e dei settori produttivi, che si trova a dover gestire le problematiche conseguenti la scoperta della presenza di tali inquinanti nell’ambiente o in taluni prodotti alimentari.
Diossine, furani e policlorobifenili costituiscono tre delle dodici classi di inquinanti organici persistenti riconosciute a livello internazionale: si tratta di prodotti particolarmente stabili e riconosciuti come tossici sia per l’ambiente che per l’uomo. Le diossine sono sostanze che vengono immesse nell’ambiente da numerose sorgenti, presentano una certa mobilità nei confronti delle diverse matrici ambientali, hanno una struttura chimica stabile ed una considerevole vita media. Le diossine possono determinare un inquinamento cronico, pressoché ubiquitario e possono dar luogo ad eventi che, con una nuova accezione del termine, potremmo definire “emergenze ambientali”.
Infatti, si possono verificare situazioni in cui vi siano particolari catene alimentari che, attraverso fenomeni di bioaccumulo e pratiche/abitudini antropiche, portino le concentrazioni a livelli pericolosi per l’ambiente e/o l’uomo anche a fronte di una presenza di inquinanti bassa, o addirittura bassissima, che non comporterebbe rischi immediati e chiaramente identificabili. La gestione di queste situazioni richiede studi ambientali, anche complessi, che consentano di individuare particolari pratiche/abitudini antropiche e eventuali catene alimentari critiche per l’uomo, o gli animali, ed infine l’adozione di strumenti conoscitivi quali l’analisi di rischio per valutare la necessità e la tipologia delle possibili azioni mitigative o contenitive.
Nel primo capitolo si forniscono le informazioni essenziali su cosa siano le “diossine”, intendendo con questo termine scritto in corsivo l’insieme delle diossine e dei furani, e si introducono concetti fondamentali quali quelli di “biodisponibilità”, “bioaccumulo” e “bioconcentrazione” che meglio consentono di capire come sorgano problemi per la salvaguardia dell’ambiente o per la difesa della salute.
Nel secondo capitolo si descrive il “destino ambientale” di questi inquinanti, ovvero come una volta prodotti ed immessi nell’ambiente si distribuiscano nelle diverse matrici ambientali (suolo, sedimenti, acque).
Nel terzo si descrive come questi inquinanti vengano prodotti e si introducono alcuni concetti essenziali quali quelli di “sorgenti primarie e secondarie”, “precursore” e “riserva ambientale”. A questo proposito è opportuno ribadire che le diossine non vengono mai prodotte deliberatamente e che si tratta invece di particolari sottoprodotti indesiderati di taluni processi chimici e/o di combustione.
Nel quarto capitolo vengono descritti i policlorobifenili che si presentano, in molti casi, con le stesse problematiche di tossicità per l’uomo e l’ambiente viste per le diossine.
In tale contesto è opportuno segnalare quel particolare gruppo di congeneri individuati come “diossina simili” più volte appaiati alle diossine nelle analisi e valutazioni delle conseguenze ambientali. Nel quinto capitolo vengono riportati gli eventi incidentali (e non) caratterizzati da rilevanti conseguenze sanitarie e ambientali che hanno concorso a favorire un processo conoscitivo e normativo su tali sostanze e un progressivo livello di controllo e salvaguardia per la protezione dell’ambiente e della salute umana.
In appendice si è tentato di organizzare una sinossi delle attuali normative, internazionali e nazionali, che consenta al lettore di avere immediati riferimenti giuridici sulle norme e sui limiti di concentrazione in campo alimentare e ambientale e, ove non esistenti in ambito nazionale, si sono riportati a titolo informativo normative estere, quali quella canadese e statunitense.
Alcune volte, nel testo, si incontreranno termini segnati da un asterisco: con ciò si intende un rinvio al glossario finale in cui si è tentato, per tutti quei concetti di non immediata comprensione ovvero per le unità di misura, di fornire una definizione chiara ed il più possibile orientata a supportare gli sforzi di comprensione dei non addetti ai lavori.
APAT 2006
Collegati
Comunicazione 2001/C 322/02
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