Inventario nazionale ISIN dei rifiuti radioattivi - Ed. 2024
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Inventario nazionale ISIN dei rifiuti radioattivi - Ed. 2024: Aggiornato al 31.12.2023
ID 23000 | 25.11.2024 / In allegato Inventario nazionale
ISIN pubblica Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi. Il documento viene predisposto sulla base dei dati che, annualmente, i diversi operatori, ai quali compete la responsabilità primaria della detenzione e gestione in sicurezza dei rifiuti stessi, trasmettono all'Ispettorato.
Per il secondo anno consecutivo, il rapporto utilizza i dati trasmessi all'ISIN, ai sensi dell'art. 60 del D.Lgs. n. 101/2020, attraverso il Sistema Tracciabilità Rifiuti Materiali e Sorgenti (STRIMS), divenuto pienamente operativo dal febbraio 2022. Tutti i soggetti che effettuano attività di gestione di rifiuti radioattivi hanno, infatti, l'obbligo di registrarsi a STRIMS per la trasmissione di tutte le informazioni previste dalla legge per identificare i rifiuti radioattivi e i soggetti da cui provengono, costituendo illecito amministrativo l'inottemperanza agli obblighi previsti.
Cresce di 1504 m3 il volume di rifiuti radioattivi detenuti nel nostro Paese. In totale, 32663,1 m3, con un aumento del 4,83% rispetto al 2022.
È il Lazio la regione che detiene il volume maggiore di rifiuti radioattivi: 10549 m3, il 32,30% del totale. Seguono Lombardia (6435 m3 e il 19,70% del totale), Piemonte (5971 m3, il 18,28%), Basilicata (4280 m3, il 13,10%), Campania (2595 m3, il 7,95%), Emilia Romagna (1.246 m3, il 3,82%) Toscana (1041 m3, il 3,19%) e Puglia (546 m3, 1,67%).
Cresce quindi il volume dei rifiuti radioattivi a vita molto breve (+ 255,3 m3), ad attività molto bassa (+ 891,29 m3), ad attività bassa (+ 334,9 m3) e ad attività media (+ 22,57 m3).
L'impianto italiano in cui si registra l9aumento maggiore per quanto riguarda il volume di rifiuti radioattivi (+ 453,06 m3) è Nucleco S.p.A., situato presso il Centro Ricerca ENEA della Casaccia (Roma), in particolare a causa del trasferimento presso i suoi depositi dei rifiuti radioattivi provenienti dal deposito della ex Cemerad di Statte (TA), dove continuano le attività di messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e radioattivi e bonifica del sito da parte del Commissario Straordinario. Da notare anche l'aumento di rifiuti radioattivi presso la centrale
di Caorso, per il rientro nel 2023 dei rifiuti prodotti dal trattamento all'estero dei rifiuti radioattivi prodotti dalla centrale negli anni 880.
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Fonte: ISIN
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