Prevenzione incendi per attività, musei, gallerie, esposizioni, mostre, biblioteche e archivi in edifici tutelati
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Prevenzione incendi per attività musei, biblioteche e archivi in edifici tutelati / INAIL 2025
ID 24004 | 21.05.2025 / In allegato
Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività museale, utilizzando e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante il d.m. 20 maggio 1992, n. 569 (regola tecnica tradizionale pre Codice) che secondo la V. 10, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.
Il riordino delle attività soggette ai procedimenti di prevenzione incendi, apportato dal d.p.r. 1 agosto 2011, n. 151, ha ampliato i criteri di assoggettabilità dei beni tutelati individuando nell’attività 72 gli edifici sottoposti a tutela, ai sensi del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, destinati ad attività aperte al pubblico.
Gli edifici “sottoposti a tutela” sono, ope legis, quelli “opera di autore non più vivente, la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni”, fino alla verifica dell'interesse culturale, di proprietà pubblica, di persone giuridiche private senza fini di lucro, compresi gli enti ecclesiastici.
Va precisato che, qualora il vincolo di tutela non sia confermato, l'edificio è escluso dalle disposizioni del citato d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e, pertanto, l’attività non è compresa nell’attività 72.
Il vincolo può essere posto su un intero edificio, su una sua parte (se catastalmente identificata), sul suo contenuto e su eventuali pertinenze.
Negli ultimi due casi si parla di "vincolo pertinenziale"; il vincolo può inoltre essere di tipo "indiretto", finalizzato ad evitare che sia messa in pericolo l'integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.
I vincoli indiretti possono derivare quindi dalla posizione del bene immobile nel suo contesto ovvero dalla sua collocazione in un particolare ambito paesaggistico, archeologico o d’insieme.
Si segnala che, nel caso l’edificio tutelato sia solo parzialmente occupato dalle attività aperte al pubblico comprese nell’allegato I al citato d.p.r. 1 agosto 2011, n. 151, si configura l’attività 72, limitatamente alla porzione in cui viene svolta l’attività.
Sostanzialmente, quindi, la declaratoria dell’attività 72 ha tracciato un solco per le successive norme di prevenzione incendi, nelle quali l’obiettivo della tutela del bene culturale concorre con quello della sicurezza della vita umana sancito dall’art. 13 del d.lgs. 8 marzo 2006, n. 139 e s.m.i.
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INDICE
Introduzione
Obiettivi
Le differenze tra l'approccio prescrittivo e quello prestazionale
Il Codice di prevenzione incendi
L’attività 72 dell'allegato I al D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151
La prevenzione incendi e la salvaguardia del patrimonio artistico e storico
Il piano di limitazione dei danni
Museo in edificio sottoposto a tutela - la normativa applicabile
Il d.m. 20 Maggio 1992, n. 569
La Regola Tecnica Verticale V.10
Caso studio:
ristrutturazione di un museo ubicato in un edificio tutelato
Descrizione
Contestualizzazione dell'attività in relazione alla prevenzione incendi
Proposte progettuali per l'adeguamento antincendio del museo
Il sistema di controllo degli accessi e del flusso dei visitatori
Progettazione antincendio con il d.m. 20 maggio 1992, n. 569
Riferimenti normativi
Capo I - Disposizioni generali
Campo di applicazione
Attività consentite negli edifici, per i quali si applicano le disposizioni del presente regolamento
Capo II - Prescrizioni tecniche
Misure precauzionali per lo sfollamento delle persone in caso di emergenza
Divieto di comunicazione tra ambienti ove è svolta una attività diversa
Disposizioni relative allo svolgimento di attività negli edifici
Depositi
Aree a rischio specifico
Impianti elettrici
Mezzi antincendi
Capo III - Prescrizioni per la gestione
Gestione della sicurezza
Piani di emergenza e istruzioni di sicurezza
Disposizioni in materia di conservazione del materiale esposto
Problematiche inerenti l’applicazione della RT tradizionale
Progettazione antincendio con il Codice di prevenzione incendi
Riferimenti normativi
Classificazione dell'attività
La metodologia generale
Scopo della progettazione
Obiettivi di sicurezza
Valutazione del rischio d’incendio per l’attività
Valutazione del rischio residuo
Attribuzione dei profili di rischio
Strategia antincendio per la mitigazione del rischio
Attribuzione dei livelli di prestazione alle misure antincendio
Individuazione delle soluzioni progettuali
Reazione al fuoco
Resistenza al fuoco
Calcolo del carico di incendio specifico di progetto (par. S. 2.9)
Compartimentazione
Progettazione dei compartimenti antincendio
Realizzazione dei compartimenti antincendio
Distanza di separazione per limitare la propagazione dell’incendio
Ubicazione
Comunicazioni tra attività
Esodo
Dati di ingresso per la progettazione del sistema d’esodo
Requisiti antincendio minimi per l’esodo
La progettazione del sistema d’esodo
Completamento della progettazione del sistema d’esodo in soluzione conforme
Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo
Verifica di rispondenza del sistema d’esodo alle caratteristiche di cui al par. S.4.5
Soluzioni alternative per la misura S.4
Analisi preliminare (par. M.1.3)
L’analisi quantitativa (par. M.1.4)
Gestione della sicurezza antincendio (GSA)
GSA nell’attività in esercizio
GSA in emergenza
Ricadute sulla GSA inerenti gli esiti della soluzione alternativa per S.4
Piano di limitazione dei danni (par. V.10.5.5.1)
Controllo dell'incendio
Rivelazione ed allarme
Controllo fumi e calore
Operatività antincendio
Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
Impianti per la produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica (par. S.10.6.1)
Protezione contro le scariche atmosferiche (par. S.10.6.4)
Impianti di sollevamento e trasporto di cose e persone (par. S.10.6.5)
Impianti di climatizzazione e condizionamento (par. S.10.6.10)
Sezione V - Regole tecniche verticali
Confronto tra gli esiti delle due progettazioni
Considerazioni a commento
Bibliografia
Fonti immagini
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Fonte: INAIL
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