Linee guida Rapporto Controlli AIA-SEVESO

Linee guida Rapporto dei Controlli SNPA
Struttura reporting controlli ambientali AIA-SEVESO
Il presente documento è stato redatto nell’ambito delle attività dei gruppi di lavoro interagenziali ISPRA-ARP...
ID 13426 | 27.04.2021
Il 13 gennaio 2012, nelle acque dell’Isola del Giglio, la nave da crociera Costa Concordia si inabissò in uno delle più belle zone del Parco delle Isole Toscane. Il tragico evento, che costò la vita a 32 persone, comportò anche un considerevole danno all’ambiente costiero, soprattutto a carico del fondale marino.
Danno determinato dalla presenza del relitto e dalle attività di cantiere, necessarie per rimuovere e allontanare lo stesso; senza considerare il potenziale danno arrecato da sostanze nocive di cui la nave era carica: combustibile, olii pesanti, vernici e detersivi. Oltre ai risarcimenti delle parti civili, tra cui la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Ambiente, la Protezione Civile, la Regione Toscana, al comune di Isola del Giglio venne altresì riconosciuto il risarcimento del danno ambientale finalizzato al ripristino dei fondali marini.
Update 18 marzo 2021
A distanza di nove anni dall’incidente, in considerazione della conclusione delle attività di pulizia dei fondali (fase WP9-conclusa a maggio 2018) e nel pieno delle azioni volte a favorire il recupero dell’ecosistema marino originario (WP10), ISPRA lo scorso 18 marzo 2021 ha partecipato al seminario sul tema delle conseguenze ambientali del sinistro “Costa Concordia” e delle azioni per minimizzarle, condotte da parte di istituzioni pubbliche e private.
Nell’ambito del seminario, ISPRA ha presentato un rapporto tecnico-scientifico e un catalogo fotografico quale testimonianza visiva di quanto è avvenuto, di quanto si è fatto e si sta facendo attualmente e delle prospettive, ricostruendo le azioni messe in campo per la gestione dell’emergenza e il contenimento dei danni ambientali.
https://www.youtube.com/watch?v=CG2gEWfizJI&t=35s
Costò la vita a 32 passeggeri provocando inoltre un danno all’ecosistema marino di notevole entità. Oltre 2000 tonnellate di olio combustibile pesante stivate nei serbatoi della nave, 1351 m³ di acque grigie e nere, 41 m³ di oli lubrificanti, 280 litri di acetilene, 600 kg di grassi per apparati meccanici, 855 litri di smalto liquido, 50 litri di insetticida liquido, 1 tonnellata di ipoclorito di sodio (candeggina) e 25.000 tonnellate di cemento contenute in 14 mila sacchi necessari per raddrizzare la nave: è questo in termini di minacce ambientali l’incidente “Costa Concordia”, la nave da crociera di oltre 114 mila tonnellate di peso (la più grande mai naufragata) che nel 2012.
Documenti
- Le emergenze ambientali in mare. Il caso della M/N "Costa Concordia"
- Concordia. Resoconto fotografico dalla rimozione del relitto al ripristino degli ambienti marini danneggiati
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