Rapporto SNPA 44/2025 - Il clima in Italia nel 2024
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Rapporto SNPA 44/2025 - Il clima in Italia nel 2024
ID 24223 | 04.07.2025 / In allegato
Il Rapporto SNPA “Il clima in Italia nel 2024” illustra i principali elementi che hanno caratterizzato il clima nel corso del 2024 e le variazioni del clima in Italia negli ultimi decenni, anche nel contesto climatico globale ed europeo, analizzando i valori medi e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche e i loro valori estremi.
Inoltre, fornisce approfondimenti sul clima a scala nazionale, regionale e locale, e sugli aspetti e sugli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più rilevanti e più critici che si sono verificati nel corso dell’anno.
Il mare è sempre più caldo: picchi di temperatura nel 2024. Surplus di pioggia al Nord (+38%), siccità al Sud e Isole
Il 2024 è stato in Italia l’anno più caldo della serie storica. Sono stati raggiunti due nuovi record in Italia: +1,33°C per la temperatura media e +1,40°C per la temperatura minima, entrambe calcolate rispetto alla media di riferimento 1991-2020 (il trentennio climatologico più recente, assunto come riferimento a livello internazionale). Particolarmente alte le temperature nel mese di febbraio 2024 con un’anomalia positiva di +3,15 °C. Si conferma nel 2024 anche nel nostro Paese il trend osservato a livello europeo.
Su scala annuale, le precipitazioni sono state abbondanti al Nord rispetto alla media climatologica (+38%), ma inferiori al Sud e sulle Isole maggiori (-18%), dove si è determinato un peggioramento progressivo dello stato di severità idrica nel corso dell’anno. Sono risultate, invece, prossime alla media al Centro Italia. Numerosi eventi idro-meteo-climatici e meteo-marini estremi, in alcuni casi eccezionali, hanno interessato diverse aree del nostro Paese, causando danni al territorio.
È il quadro che emerge dal Rapporto “Il clima in Italia nel 2024” di SNPA – Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, composto dall’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dalle Agenzie per l’ambiente di Regioni e Province autonome (Arpa/Appa).Il documento fornisce una descrizione dello stato del clima e della sua evoluzione nel nostro Paese, con analisi e valutazioni a scala nazionale, regionale e locale. Il Rapporto contiene alcuni approfondimenti sugli eventi più critici che si sono verificati nel corso dell’anno.
Guardando alla serie della temperatura dal 1961 (anno di inizio delle elaborazioni del Rapporto), a partire dal 2000 le anomalie sono state quasi sempre positive nel 2024 tutti i mesi dell’anno sono risultati più caldi della media di riferimento. Su base stagionale, l’anomalia positiva più elevata è stata registrata in inverno, che, con +2,18°C sopra la media, si colloca al primo posto fra i più caldi della serie storica.
Analogamente alla temperatura dell’aria, la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2024 si colloca al primo posto della serie, con un’anomalia di +1,24°C rispetto alla media climatologica 1991-2020 (quasi 0,3°C superiore al precedente record del 2022). A partire dal 2007 le anomalie sono state sempre positive, con l’eccezione del 2010. Le anomalie medie sono state positive in tutti i mesi del 2024, con massimi ad agosto (+2,16°C) e luglio (+1,74°C).
Le precipitazioni cumulate annuali in Italia nel 2024 sono state complessivamente superiori alla media climatologica 1991-2020 di circa l’8%. L’anomalia di precipitazione è stata positiva al Nord (+38%), dove il 2024 ha rappresentato il secondo anno più piovoso della serie storica, prossima alla media al Centro e negativa al Sud e Isole (-18%). I mesi relativamente più secchi sono stati novembre (-71%), normalmente tra quelli più piovosi, e luglio (-35%), mentre i mesi con l’anomalia di pioggia più elevata sono stati febbraio (+85%) e marzo (+72%). L’analisi su base stagionale indica che l’estate è stata meno piovosa rispetto alla norma (-12%), mentre le altre stagioni sono state più piovose della media di riferimento.
L’indice CDD-Consecutive Dry Days, che rappresenta il numero massimo di giorni asciutti consecutivi nell’anno, ha fatto registrare valori elevati su gran parte della Sardegna e della Sicilia, dove si sono avuti fino a 146 giorni secchi consecutivi.
Mediamente, su scala annuale, quasi il 50% dell’Italia (prevalentemente Sud Italia e Isole maggiori) è stato colpito da siccità, da estrema a moderata, per effetto combinato della riduzione di precipitazione e dell’aumento della quota di evapotraspirazione dovuto alle alte temperature.
A livello nazionale, grazie all’abbondanza di piogge al Nord, la disponibilità di risorsa idrica, stimata in 157,9 miliardi di metri cubi, è tornata a valori superiori alla media annua storica (+18,3%), sebbene rimanga negativo il trend dal 1951 a oggi.
Fra gli eventi idro-meteo-climatici estremi più rilevanti è da menzionare l’alluvione del 29-30 giugno 2024 che ha interessato la Valle d’Aosta e il Piemonte settentrionale, causata da precipitazioni che hanno raggiunto localmente e in poco tempo valori molto alti ed eccezionali. Molteplici sono stati gli effetti al suolo: fenomeni di esondazione, colate detritiche, erosioni dei torrenti e alluvioni. Nel corso dei primi mesi dell’autunno, l’Emilia-Romagna è stata nuovamente colpita da importanti fenomeni alluvionali a seguito di quantitativi di precipitazione localmente eccezionali che, in un contesto di suoli generalmente già saturi, hanno causato ingenti danni al territorio.
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Delibera del Consiglio SNPA n. 287/25 del 02.07.2025
Fonte: SNPA
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