Riforma del codice appalti: risultati della consultazione pubblica
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Riforma del codice appalti: i risultati della consultazione pubblica
MIT, 28 Novembre 2018
In data 10 settembre 2018 si è conclusa la consultazione avviata on-line dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con essa si è voluta garantire la massima partecipazione degli stakeholders al fine di dar vita ad una scelta il più possibile condivisa per la riforma del Codice dei contratti pubblici e, nell’ambito delle sue policies :
ii) procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza;
iii) eliminare le criticità sul piano normativo e, conseguentemente, sul piano applicativo.
L’obiettivo della consultazione, che ha coinvolto amministrazioni, associazioni di categoria, privati, liberi professionisti, è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una meditata riforma dello stesso Codice.
Durante il mese di consultazione sono stati inseriti in totale 1.908 contributi, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo. La maggior parte di coloro che hanno partecipato, il 56,76%, sono dipendenti di aziende private e imprenditori individuali. Particolarmente importante l’apporto di idee proveniente dalle amministrazioni, che con il 30,08% di contributi, hanno mostrato interesse per alcuni temi, tra cui vale la pena di segnalare il contenuto dell’art. 113 sugli incentivi per le funzioni tecniche.
In particolare i temi predefiniti che hanno destato il maggior interesse tra chi ha partecipato alla consultazione, con richieste di modifica, sono stati: il subappalto; i criteri di aggiudicazione; la disciplina dell’anomalia; i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa; la nomina e i requisiti del RUP; i motivi di esclusione; gli incentivi per le funzioni tecniche.
Sono inoltre arrivate diverse richieste di superamento degli istituti del soft law, del cosiddetto rito super speciale e dell’avvalimento. Richieste di modifica sono giunte, tra le altre cose, anche in merito all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate; all’appalto integrato; al rating d’impresa, e ai costi della manodopera.
L’ascolto delle istanze pervenute in sede di consultazione è, dunque, non un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, per un efficace intervento riformatore del Codice dei contratti pubblici.
Si segnala che i «temi di riflessione» sottoposti a consultazione costituivano altrettanti punti di emersione delle criticità più urgenti rilevate durante la costante opera di monitoraggio effettuata dal Ministero nei primi due anni di vigenza del Codice, ovvero segnalate nel tempo al Ministero da un’ampia platea di stakeholders, tra cui associazioni di categoria, fondazioni di studio e ricerca, liberi professionisti, altre Amministrazioni pubbliche.
Gli interventi registrati hanno avuto carattere puntuale, sono stati riferiti allo specifico tema e alla disposizione in consultazione, mettendo in rilievo l’eventuale criticità del quadro normativo vigente e le proposte di modifica.
Questo report fornisce la dimensione quantitativa e qualitativa della partecipazione, sia attraverso appositi grafici riepilogativi, sia attraverso schede dedicate a ciascuna tematica. Queste ultime indicano i trend rispetto ai focus tematici predefiniti messi in consultazione.
Accanto alle tematiche predefinite, è stata data l’opportunità di segnalare ulteriori profili di criticità. Nel report si propongono i trend percentuali delle tematiche maggiormente commentate. La visione dei contenuti delle proposte è resa possibile attraverso l’accesso, a soli fini conoscitivi, alla consultazione pubblica on line del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Alcuni dei principali attori istituzionali hanno fatto pervenire i loro contributi anche al di fuori della consultazione. Per essi è stato predisposto un distinto fascicolo.
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Fonte: MIT
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