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CTU, i Periti e gli Esperti stimatori / CNI 2022

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CTU  i Periti e gli Esperti stimatori CNI 2022

CTU, i Periti e gli Esperti stimatori: Formazione, specializzazioni, requisiti di iscrizione e permanenza nell’albo, buone prassi

ID 18938 | 09.02.2023 / Gruppo di Lavoro Giurisdizionale CNI 2022

La pubblicazione vuole raccogliere quanto prodotto dal Gruppo di Lavoro Giurisdizionale del CNI nel quadriennio 2017-2021 attraverso l’elaborazione di documenti originali e la formalizzazione operativa delle proposte provenienti dagli ordini territoriali per il tramite dei delegati delle commissioni di Ingegneria Forense che hanno fattivamente collaborato.

Format corso formazione CTU, Periti ed Esperti

Il primo passo ha preso le mosse dalla sentita e conclamata necessità di elevare le competenze dei CTU, degli Esperti e dei Periti strutturando un progetto formativo.

La formazione è stata organizzata su due livelli (dando per scontate le conoscenze ingegneristiche e specialistiche che un Ingegnere Forense, se vuole essere definito tale, deve già possedere):

(a) un modulo generale, consistente in un corso trasversale - comune a tutti gli ingegneri - per la formazione giuridica e procedurale, caratterizzato dalla uniformità di contenuti, affinché tutti (a livello nazionale) possano possedere un solido approccio normativo, procedurale e metodologico;

(b) un modulo specialistico, con indicatori comuni, consistente in corsi organizzati a livello territoriale dagli ordini provinciali a seconda delle peculiarità locali e delle particolari attività che si svolgono sul territorio con esempi applicativi ed esperienze comuni da condividere.

Test verifica formativa

Per la prima parte è stato ideato il format di corso del CNI di 20 ore che negli ultimi anni è già stato proposto – invero con soddisfacenti esiti - da diversi ordini territoriali ai loro iscritti ottenendo una discreta partecipazione, soddisfazione e riscontro positivo. Per uniformare il livello dei test di valutazione dell’apprendimento e conseguire l’auspicata omogeneità formativa nel corso base generale, il Gruppo di Lavoro ha provveduto anche alla stesura di un prontuario di 200 test per i corsi di formazione dei CTU e dei Periti (le cui risposte sono state messe a disposizione dei Presidenti 4 Gruppo di Lavoro degli Ordini che hanno organizzato il corso).

1. Requisiti dei consulenti tecnici

Restando in tema di iscrizione negli Albi dei Tribunali, il CNI ha definito regole – condivise con la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) – che hanno generato la “Proposta di protocollo d’intesa tra Tribunali e Ordini, Collegi, Camere di commercio territoriali, avente ad oggetto le regole per l’iscrizione e la permanenza negli Albi dei CTU e dei Periti”.

La "speciale competenza tecnica" dei CTU

Il documento si propone di definire con accuratezza e rigore i requisiti concordemente ritenuti necessari per attestare la “speciale competenza tecnica” di cui all’art. 15, comma 1, disp. att. c.p.c. ed all’art. 69, comma 1, disp. att. c.p.p.

2. Buone prassi nell’attività dei CTU e dei CTP.

È stato curato e prodotto il documento denominato “Buone prassi per CTU e CTP” con l’obiettivo di redigere un pamphlet che potesse essere un utile strumento operativo di sintesi per lo svolgimento delle attività dei consulenti tecnici d’ufficio e di parte negli a.t.p. e nelle cause di merito in ambito civile, nonché per l’omogeneizzazione delle procedure a livello nazionale e, così, limitare il numero delle istanze ai giudici, talvolta mal interpretate. Esistono infatti ancora questioni non regolate dal c.p.c. (e non chiarite dalle disposizioni per l’attuazione dello stesso) che hanno suscitato parecchie perplessità e dubbi, mai dissipati dalle sentenze della SCC - a volte contraddittorie - e neppure dai provvedimenti dei giudici che non sempre contengono interpretazioni univoche.

3. Buone prassi per l’esperto Estimatore nelle esecuzioni immobiliari

L’ultimo documento licenziato dal GdL ha riguardato le “Buone prassi per le esecuzioni immobiliari” prodotto con l’obiettivo di collimare i metodi per lo svolgimento dell’incarico con le linee guida emanate dal CSM con delibera dell’11 ottobre 2017 nonché di produrre documentazione che potesse essere condivisa con i delegati di Ingegneria Forense degli Ordini territoriali, sempre col medesimo scopo di uniformare il più possibile le procedure sul territorio nazionale. Poiché il c.p.c. affida all’Esperto il controllo della completezza dei documenti che il creditore deve depositare nei termini previsti ex art. 173 bis disp. att. c.p.c., è stata prodotta una check-list che costituisce per l’Esperto una efficace e pratica guida al controllo dei documenti (art. 567, 2° comma, c.p.c.). Questa importante fase, come previsto dalla succitata delibera del CSM, è atta a prevenire eventuali criticità delle procedure e, pertanto, risulta essere uno strumento indispensabile per il corretto adempimento del mandato.

Queste brevi note che vogliono - nelle intenzioni degli scriventi - fungere da supporto ai neofiti e da “vademecum” per i tecnici più esperti, vorrebbero anche dare propulsione a iniziative dei Lettori tese al miglioramento di quella parte del sistema giudiziario che coinvolge noi ingegneri.
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