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Il Fit test sui DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione

ID 20121 | | Visite: 4718 | Documenti Sicurezza EntiPermalink: https://www.certifico.com/id/20121

Guidance on respiratory protective equipment  RPE  fit testing

Il fit test sui DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione / UNI 11719

ID 20121 | 07.08.2023 / Scheda allegata HSE UK - Sintesi UNI 11719 INAIL

Il "fit test" è una prova di adattabilità di un DPI APVR protezione delle vie respiratorie (prevista anche per occhiali e otoprotettori), che permette di verificare che sia a tenuta sullo specifico operatore.

Scelto l’APVR, va effettuata una prova di adattabilità del facciale a tenuta sullo specifico operatore in accordo con la norma UNI 11719:2018.

Fit test DPI e D.Lgs. 81/2008

La verifica dei DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione tramite esecuzione del “tit test” è stata, in pratica, resa obbligatoria dal decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146 come modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (di conversione).

La Legge 215/2021, infatti, ha modificato l’art. 79 del D.Lgs. 81/08 introducendo il comma 2-bis che riporta:

Art. 79 - Criteri per l'individuazione e l'uso
...

2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6, tenendo conto della natura, dell'attività e dei fattori specifici di rischio sono indicati:

a) i criteri per l'individuazione e l'uso dei DPI;

b) le circostanze e le situazioni in cui, ferme restando le priorità delle misure di protezione collettiva, si rende necessario l'impiego dei DPI.

2-bis Fino alla adozione del decreto di cui al comma 2 restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 1 giugno 2001, aggiornato con le edizioni delle norme UNI più recenti.

Il comma 2-bis introduce l’obbligo per il datore di lavoro, per quanto riguarda scelta, uso e manutenzione dei DPI, di fare riferimento anche a quanto previsto dalle norme tecniche UNI più recenti (che, comunque, indipendentemente da quanto novellato, l'applicazione delle stesse è Buona Tecnica per il rispetto di requisiti di sicurezza). Rientra tra queste la UNI 11719 per i DPI APVR dove è previsto il fit test).

La norma UNI 11719 e il fit test degli APVR

Il riferimento tecnico è la norma UNI 11719:2018 relativa ai dispositivi di protezione delle vie respiratorie (APVR), chwe stabilisce i processi inerenti la scelta, l’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (APVR).

La norma UNI 11719 prevede che, una volta scelto il dispositivo APVR, deve essere effettuata una prova di adattabilità del facciale a tenuta sullo specifico operatore (fit test).

Esistono due tipi di test: qualitativi e quantitativi.

1. Fit Test qualitativo (QLFT)
Un Fit Test qualitativo (QLFT) può essere utilizzato solo per facciali filtranti e semimaschere (con filtri antiparticolato o combinati). I metodi qualitativi possono essere idonei per le maschere complete secondo alcune norme per i Fit Test e solo in alcune circostanze. Il QLFT è un test con risultato Riuscito/Non riuscito che fa affidamento sui sensi dell'utente per provare agenti di test approvati. Quelli predominanti sono:

- Saccarina (sapore dolce); può testare respiratori con filtro antiparticolato di qualsiasi classe.
- Bitrex® (sapore amaro); può testare anche respiratori con filtro antiparticolato di qualsiasi classe.

Ciascun metodo QLFT si serve di sette esercizi, eseguiti per 1 minuto ciascuno:
- Respirazione normale.
- Respirazione profonda.
- Spostamento della testa da un lato all'altro.
- Alzare e abbassare la testa.
- Piegamento sulla vita.
- Leggere/parlare a voce alta.
- Respirazione normale ancora una volta.

2. Fit Test quantitativo (QNFT)
Un Fit Test quantitativo (QNFT) può essere utilizzato per qualsiasi respiratore aderente. Prevede l'utilizzo di uno strumento per misurare le perdite intorno al volto e produce un risultato numerico chiamato Fit Factor. Esistono tre protocolli di test QNFT comunemente accettati:
- L'aerosol generato utilizza un aerosol non pericoloso, come il sale comune (NACl) generato in una camera di test.
- Il contatore dei nuclei di condensazione (CNC) utilizza l'aerosol ambientale e non richiede una camera di test.
- La pressione negativa controllata (CNP) utilizza un test che crea un vuoto bloccando temporaneamente l'aria. (Esiste anche un quarto metodo, che è una versione abbreviata di questo.)

I QNFT si servono degli stessi sette esercizi dei test QLFT (negli Stati Uniti, più un ulteriore test della "smorfia" in cui il soggetto sorride o si acciglia per 15 secondi).

Per i respiratori a semimaschera è richiesto un Fit Factor pari almeno a 100, mentre per un respiratore facciale completo a pressione negativa occorre un Fit Factor di almeno 500 (Stati Uniti) o 2.000 (Regno Unito).
...
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