Piano nazionale per la ricerca dei residui Relazione finale 2018

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PN ricerca residui 2018

Piano nazionale per la ricerca dei residui Relazione finale 2018

(ai sensi del Decreto legislativo 16 marzo 2006 n. 158 )

Il Piano Nazionale Residui (di seguito PNR) è un piano di sorveglianza che si attua in Italia per la ricerca dei residui delle sostanze farmacologicamente attive e dei contaminanti negli animali vivi, nei loro escrementi e nei liquidi biologici, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio nonché nei tessuti e negli alimenti di origine animale. Il campionamento si effettua nella fase di allevamento degli animali e nella prima trasformazione dei prodotti di origine animale.

Gli obiettivi del PNR sono i seguenti:

1) svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate;
2) evidenziare i casi di somministrazione di sostanze non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate;
3) verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari, di prodotti fitosanitari e di contaminanti ambientali con i limiti massimi di residui e con i tenori massimi fissati dalle norme comunitarie e nazionali.

Il PNR si struttura tenendo conto di quanto stabilito dal Decreto legislativo 16 marzo 2006 n. 158 , e successive modifiche, recante attuazione dei provvedimenti comunitari:

Il Ministero della Salute (di seguito denominato Ministero) - Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione - è responsabile per:

- l’elaborazione del PNR;
- il coordinamento delle attività dei servizi centrali e regionali incaricati della sorveglianza sui residui;
- la raccolta delle informazioni necessarie a valutare le misure adottate e i risultati ottenuti;
- la trasmissione alla Commissione europea e ad EFSA delle informazioni sul Piano e dei risultati annuali.

Il PNR viene elaborato annualmente, in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, i Laboratori Nazionali di Riferimento per i residui e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, tenendo conto di:

- specifiche richieste della Commissione europea e dei Laboratori Europei di Riferimento per i residui;
- non conformità riscontrate negli anni precedenti;
- variazione delle realtà produttive territoriali;
- segnalazioni di allerta, attivate negli anni precedenti, relative a residui chimici in alimenti e mangimi;
- aggiornamenti scientifici e/o normativi;
- qualsiasi altro elemento ritenuto utile ai fini della sorveglianza dei residui (attività dei NAS, indicazioni da parte del Nucleo di farmacosorveglianza, dati di utilizzo dei farmaci, ecc.).

Le categorie animali e i prodotti di origine animale oggetto di indagine nel PNR sono i seguenti: bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata, selvaggina cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele.

I gruppi di residui o di sostanze da ricercare, previsti dall’allegato I del Decreto legislativo 16 marzo 2006 n. 158, sono riportati nella Tabella 1.

Tabella 1

Il PNR si articola nella ricerca delle sostanze appartenenti ai gruppi sopra riportati, in ciascuna categoria di animali vivi o prodotti di origine animale, ai livelli ed alle frequenze di campionamento previsti dalle norme vigenti.

Il campionamento è eseguito in maniera imprevista, inattesa e in momenti non fissi e in giorni non particolari della settimana, ad intervalli variabili distribuiti sull’intero arco dell’anno, adoperando ogni precauzione atta a garantire che il “fattore sorpresa” nei controlli sia costante. I campioni prelevati in attuazione del PNR sono campioni mirati, vale a dire prelevati con lo scopo di ricercare evidenze di trattamento illecito o verificare la conformità con:
- i limiti massimi di residui delle sostanze farmacologicamente attive - Regolamento (UE) n. 37/2010 e successive modifiche;
- i limiti massimi di residuo definiti per le sostanze contenute nei prodotti fitosanitari - Regolamento (CE) n. 396/2005 e successive modifiche;
- i tenori massimi definiti per i coccidiostatici ed istomonostatici - Regolamento (CE) n. 124/2009 e successive modifiche, regolamenti comunitari concernenti l’impiego di additivi per mangimi ai sensi del regolamento (CE) n. 1831/2003;

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Fonte: Ministero della Salute

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