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Quadro ricognizione Gestione emergenza epidemiologica COVID-19

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Quadro di ricognizione ricognizione COVID 19

Quadro ricognizione Gestione emergenza epidemiologica COVID-19

Conferenza Regioni Province autonome Ottobre 2020

Il presente Dossier è volto a fornire un quadro ricognitivo, sulle principali disposizioni adottate dalle Regioni e Province Autonome, a favore delle imprese, alla luce dell’emergenza sanitaria che ha profondamente colpito il nostro Paese, comportando di fatto notevoli ripercussioni sul sistema produttivo - a causa del protrarsi della limitazione/blocco delle attività - in termini sia di perdita di quote di mercato e di difficoltà a restare sugli stessi mercati sia di mantenimento dei livelli occupazionali. In tale contesto, le Regioni e le Province Autonome si sono mosse in maniera tempestiva mettendo in campo un complesso di policy, che ha visto, in una prima fase, il potenziamento degli strumenti già esistenti in termini di risorse e l’introduzione di alcune modifiche per ampliare la platea dei soggetti destinatari soprattutto verso quei settori maggiormente interessati dalla crisi, arrivando in molte realtà territoriali alla elaborazione di veri e propri Piani socio-economici complessi o a leggi per disciplinare azioni integrate da attuare per fronteggiare l'eccezionale crisi sanitaria, economica e finanziaria dovuta all'emergenza epidemiologica da COVID-19. Inoltre, sono stati promossi interventi strettamente connessi alle politiche nazionali, con l'obiettivo di potenziare le relative risorse finanziarie già assegnate e, a tal fine, si richiamano a titolo esemplificativo le misure di implementazione/costituzione delle Sezioni speciali regionali del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.

Con riguardo alle principali linee di intervento si riportano: le misure volte a favorire l’accesso al credito bancario per le MPMI e a ridurre i costi connessi (Fondi di garanzia, potenziamento confidi ecc); l’introduzione o la rimodulazione a condizioni più favorevoli dei finanziamenti agevolati per le PMI, i finanziamenti a fondo perduto, le misure a sostegno del capitale circolante e delle perdite subite, i contributi per le PMI connessi alla sicurezza sanitaria, il microcredito, gli strumenti di finanza alternativa e altri strumenti finanziari, che hanno comportato spesso la riprogrammazione dei Programmi operativi legati all’utilizzo dei Fondi strutturali. A ciò si aggiungono: la sospensione dei mutui relativi a programmi di finanziamento regionali; le misure di alleggerimento delle procedure burocratiche riguardanti le PMI nonché le semplificazioni regolamentari (anche nel campo degli appalti pubblici); le misure volte a ridurre o posticipare l'onere fiscale per le PMI, come il rinvio delle scadenze fiscali, l’esenzione da anticipi d'imposta; le misure per l’accelerazione delle procedure di erogazione di finanziamenti regionali alle imprese in modo da assicurare maggiore liquidità al tessuto produttivo (es. erogazione anticipata di contributi pubblici), l’adesione all’Addendum dell’Accordo per il credito 2019.

Infine, vi sono gli interventi volti a preservare i livelli di occupazione e a sostenere i lavoratori temporaneamente disoccupati autonomi e delle PMI, come gli incentivi per la digitalizzazione delle imprese e la promozione di modelli innovativi di lavoro (es. lavoro agile), le indennità a favore dei liberi professionisti nonché dei lavoratori autonomi del turismo, dello sport e spettacolo, le indennità di disoccupazione inclusi gli stanziamenti regionali a integrazione della cassa integrazione in deroga introdotta a livello nazionale. In una seconda fase, il perdurare della crisi anche a seguito del lockdown, accanto a un diffuso rifinanziamento degli strumenti già realizzati sui territori, ha visto da parte delle Regioni e delle Province Autonome una preminente focalizzazione degli interventi a favore di quei settori maggiormente colpiti dalla crisi quali il turismo (ivi comprese le strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, le strutture termali e balneari), l’artigianato e il commercio al dettaglio, lo spettacolo e le attività culturali, il settore agricolo e agroalimentare con particolare attenzione alle attività florovivaistiche e dell’ortofrutta. Le principali linee di attività hanno riguardato: l’istituzione di fondi specifici per favorire l’accesso al credito, il sostegno finanziario del capitale circolante, i contributi a fondo perduto anche per la perdita di fatturato delle agenzie di viaggio, le spese per i contratti di locazione immobiliari, il finanziamento di progetti di riqualificazione ed innovazione degli stabilimenti balneari e delle strutture balneari marittime, la realizzazione di piani di comunicazione finalizzati alla promozione turistica integrata nel mercato nazionale ed estero. Si segnalano, altresì, interessanti interventi a favore della ricerca e dell’innovazione per promuovere lo sviluppo di soluzioni scientifiche e tecnologiche innovative per la lotta contro il Covid-19 nonché a supporto dei processi di innovazione nella produzione di presidi medici contro l’emergenza. Si evidenziano, infine, misure per favorire i processi di internazionalizzazione digitale del sistema fieristico regionale, per la partecipazione delle PMI alle fiere internazionali effettuate sia in presenza sia in forma digitale e per la diffusione di canali digitali, e-commerce, marketplace internazionali, finalizzati a rafforzare la propensione alle esportazioni e al commercio estero delle MPMI. Per tali interventi sono state messe sul campo risorse per oltre 2,5 mld di euro.

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Fonte: Conferenza Regioni Province autonome 

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Conferenza Regioni Province autonome Ottobre 2020
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